Epistolario



... BADIAVECCHIA!!!

Con S. UGO prendiamo coraggio...
Dinanzi ad una società disorientata e confusa, che non conosce più altro vocabolario se non quello dei costi e dei profitti; dinanzi al disfacimento della famiglia; al crollo di una religiosità ormai spenta e che tenta di sopravvivere…
un raggio di Luce torna a risplendere per chi vuole alzare lo sguardo,
consapevole della propria unicità e della propria bellezza!!!
“Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor 6,2),
...è l’ora del coraggio!!!
 Non abbiamo più tempo per andare dietro ad una dittatura ideologica, che ha tolto l’anima alla nostra umanità: noi non siamo solo biologia, non siamo solo atomi mossi da un energia, e né abitiamo in un corpo come se questo è il contenitore primario del nostro esistere, noi siamo oltre…
Lo diciamo da secoli: “Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini (1Cor 17, 18-19).
La terra in cui viviamo ce lo ricorda ogni giorno:  guardate gli uccelli del cielo, guardate i colori della natura, lo scandire delle stagioni, l’armonia di un creato che crea, genera, vive, fuori da ogni interesse, fuori, da ogni tornaconto animato da una verità inconfutabile:
dopo ogni freddo inverno tutto ritorna a germogliare e a rivivere.

Coraggio, a te che ingannato da due anni ti sei perso la bellezza di una vita che ti scorre dentro, e che per quanto tu ti possa impegnare a preservarla, per quanto tu possa evitare il peggio, hai dovuto fare i conti con i tuoi limiti e con un bell’inganno. La vita scorre nonostante tutto ed è solo quando ti lasci travolgere da essa tu allora la vivi, ma se per un istante ti lascia inquinare dalla paura sei tu a morire e non la vita che scorre in te!!!
Coraggio,  a te che per un bombardamento mediatico hai perso la pace prima ancora di spegnere il condizionatore dinanzi a quest’inverno gelido di promesse assurde, e pensando alle bollette, non riesci più a dormire tranquillo. Sicuramente potranno stravolgere i tuoi progetti ma solo se tu vuoi avranno il potere di spegnere la tua creatività, la tua voglia di riscattarti, la tua inventiva di venirne fuori.
Coraggio, a te che, intimato a tacere ogni giorno, sotto torchio da poteri forti e subdoli, con querele studiate ad ok, non farti bendare gli occhi e guarda bene: “I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, ...Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!” (Sal 115, 4-8) Se sai solo pazientare, custodendo la gioia, e resistendo alle loro disfatte,  non vedrai solo la loro fine, ma ti accorgerai che l’unico che può decidere della tua vita sei solo tu.
Coraggio, è questa terra di Badiavecchia persa nel nulla, che te lo grida ancora,
    questi uccelli che cantano e che non riesci ad udirli più, perso dietro i retroscena di cronache impazzite:
    Tu, e solo Tu sei protagonista della Storia”

Ugo qui ci parla con il fascino di questa natura, ora più che mai
il suo messaggio è luce di un futuro gravido di Luce, di un mistero che si incarna,
simbologia di un sole che sorge verso oriente,
e di una croce fiorita che ci parla di una vita nuova che nasce dopo ogni interminabile notte!!!


Ci vuole coraggio!!! il coraggio di un lungo cammino; il coraggio della semplicità; il coraggio di vivere liberi, il coraggio di sfidare la provvidenza;
il coraggio di sporcarci le mani con il sapore della terra e del sacrificio; il coraggio di scelte che sanno di radicalità e non che durano finché durano;
il coraggio di credere, si della Fede che è fidarsi di colui che ha generato questa vita, è Lui infatti la vera fonte; il coraggio di vivere e non di consumare
la vita ma piuttosto di investirla, in questa linfa che è l’Eucarestia, li dentro un pezzo di pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo,
li dentro un sorso di vino, che nasce dall’uva schiacciata dal torchio e fermentata
dal peso dei nostri giorni, pienezza di un Dio pazzo d’amore che tutto stupisce, che tutto trasforma in se, che tutto ricolora, che tutto eleva e che fa vivere!!!
Quando avrai il coraggio di credere allora non avrai paura!!!
...in questa terra c’è un’acqua viva,
che irriga per far germogliare la gioia delle cose vere:
la menzogna ti sarà chiara e più nessuno potrà ingannarti!!!


          Castanea 20 Settembre 2022                      P. Mario Salvatore Oliva

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... A SAN MARCO!!!

Con ORIETTA Oltre quel muro...
    Nel vortice di tanto smarrimento e tante destabilizzazioni, che stiamo vivendo, il cuore della Festa di una Comunità di Fede non può scriversi su una linea di spensieratezza e puro divertimento, scrollati, come ci hanno abituati, da una realtà vera, brilli di questo super folclore di tradizioni, sciolto dopo due anni di astinenza al suo pieno delirio:
                   saremmo veramente di scandalo!!!
Cosa infatti faceva di male il ricco epulone? (Lc 16, 19-31)  “ogni giorno si dava a lauti banchetti”, …infondo non è stato cattivo, non ha dato fastidio a nessuno, si è sempre fatto i cavoli suoi, e tutto quello che faceva era frutto dei suoi sacrifici e dei suoi sforzi: gli toccava infondo divertirsi.
Eppure c’è qualcosa, che ci piace non vedere, soprattutto quando Abramo imperterrito ce lo dice ancora:
                                 “tra noi e voi è stato fissato un grande abisso”.
Non è un capriccio di Dio, né una realtà che spunta a sorpresa: un“abisso” che ha a che fare con noi credenti, noi quelli che Celebriamo l’Eucarestia, facciamo tante processioni lodevoli e pieni di devozioni, predichiamo, riusciamo anche a commuoverci e immedesimarci in effusioni mistiche e angeliche.
C’è una distanza abissale tra noi e quanto si sta riversando sul cuore della nostra umanità: fratelli censurati poichè hanno avuto il coraggio di dissociarsi da un pensiero unico; nostri fratelli che, sotto l’orribile e disumana forma del ricatto, per un pezzo di pane, si sono dovuti vaccinare, ed oggi sotto l’indifferenza di una sanità corrotta, costosa, assente, portano le conseguenze avverse di un vaccino sperimentale subdolo sporco di interessi, ingegnato da affaristi da capo giro; contagiati portati negli ospedali, con la tachipirina e la vigile attesa, lasciati a morire, mal capitati dentro una logica sporca di profitti; giovani e bambini, torturati nelle scuole e inoculati senza nessuna logica di prevenzione e gravità, in cambio di servizi utili e importanti per la loro crescita, consumando così un terribile crimine sul loro futuro e sulla loro salute; quante lacrime, quante disperazioni, in quei letti di morte dove è stato vietato ogni sentimento umano, non meno dei campi di concentramento di Auschwitz, quanta solitudine ha accompagnato la morte di tanti nostri fratelli e quanta disperazione di familiari che non li hanno potuti tenere per mano e mai più visti...
l’elenco potrebbe continuare a dismisura, ferite che non si emargineranno mai!!!
Siamo diventati cosi disumani??? Impassibili, inermi… Dio ce ne chiederà conto!!!

Ecco il dramma dei nostri tempi, che si dilaga nei nostri banchetti lussuosi, nei nostri problemi, e non oltre dei nostri, che si iscrive sui nostri centri di benessere impegnati a rendere vivo ciò che è ormai in putridume: la nostra capacità di amare, di liberarci, di essere noi stessi!!!
Per noi del sud questo “abisso”  ormai è diventato un monumento storico, ce lo vantiamo con la nostra carriera di scaltrezza e la nostra abilità di furbetti esperti, in fondo per una manciata di interessi siamo disposti a tutto, anche perché se non ti pieghi, i fuochi cominciano misteriosamente a dilagare e i venditori ambulanti, spuntare come funghi nel deserto di queste nostre frazioni.
Siamo però ancora in tempo, c’è un ultima fermata
e poi per sempre saremo dove abbiamo scelto di stare!!!


Caro Marco donaci ancora questa Parola! A te infondo le processioni non interessano,
e neanche i nostri fantastici botti, tu sei così lontano da noi, è vero come lo percepiamo,
quando osi ancora dirci:  “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno" (Mc 16,17-18).
Per applaudirti, va bene Marco, l’hai detta anche bella, e suona anche bene per farne un  bel canto,
ci potrebbe anche stare dentro una bella Liturgia mistica sia di rinnovati che di conservatori...
Ma cosa è successo Marco? “l’abisso”  ...terrore, paura, mascherine, disinfettanti,
ligi alle regole, minuziosi in tutte le disposizioni... sai per fino non siamo venuti  in chiesa  
quando avevamo  il sospetto di qualcuno, e quanto quel tizio con la testa dura,
imperterrito e disubbidiente, ha tentato molte volte di metterci in pericolo!!!


Cara Orietta faccela amare tu questa Parola!
Quando avevi visto bene il tuo Sposo, non ci hai pensato due volte
a passare di li, e cominciar ad incidere su questo nostro muro irremovibile:
“Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”  (Fil 1,21).
Tu te ne sei andata poco prima di questo terribile dramma,
a te solo è servito, per andartene in silenzio, in punta di piedi,
senza tutte quelle nostre ipocrisie.
Tu amavi dire su quel letto di canti e di lodi:
Perchè tardi ancora mio Sposo, non vedo l’ora!!!
Lo so, a fatica riusciamo a vederti, mentre in quella foto il tuo sorriso ci spiazza,
quanto “abisso” dai tuoi occhi veri!!!
Visto che per la nostra festa vieni ancora, provaci tu a catapultarci fuori,
c’è Lazzaro che con i suoi occhi profondi nasconde un cielo di Festa,
e solo da quella parte non c’è più confine, e danzeremo la Vita!!!  


          Fatima 16 Agosto 2022                      P. Mario Salvatore Oliva



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... A SAN BASILIO!!!

Nessuno calpesti la nostra Dignita... Siamo Dio per GRAZIA!!!
Nel vortice di un’estate il grido temporaneo,
“Liberi tutti”,
ci vorrebbe in qualche modo portare oltre la realtà!!!
Una realtà sempre più difficile da percepire dinanzi agli ingegni di una confusione che ci scaraventa per terra e ci stona: affermando tutto ed il contrario di tutto.
Un meccanismo di informazione anestetizzante a 2x, tutto alla velocità della luce, senza più il tempo di assorbire la realtà: e niente ci sconvolge più di tanto!!!
... e una agenda studiata ad hoc procede indisturbata!!
Ma noi imperterriti eccoci qui pronti per una Festa!!!

… c’è un dono che custodiamo con gelosia: “siamo Dio per Grazia”
e una ferma resistenza che per nulla vogliamo mollare: “Nessuna calpesti la nostra dignità”
    Per nulla distratti e per nulla fuori dal mondo, sentiamo vibrare l’energia coinvolgente e tenace di San Basilio, avvolti dal suo coraggio, dalla sua fermezza e saldi nella Parola:
“Siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza (1Ts 5,5-8).

    La nostra festa non è l’ebbrezza di un momento fugace o di una notte da sballo in discoteca, nè l’effetto di una punturina che ti permette di fare quello che vuoi: è quella che vibra sulle corde di una vita accordata e che suona a ritmo delle nostre scelte coraggiose, la cui chiave di violino è quella scandita dal tempo delle nostre convinzioni ferme. Oggi, più che mai, non abbiamo bisogno di appagamenti, ma acquisendo una conoscenza ampia e investendo sulla qualità della vita, dobbiamo dar luce a questo germe divino che c’è in noi, non possiamo barattarlo con la logica dei nostri affari sporchi, non possiamo ucciderlo con quel relativismo, dura finche dura, non possiamo spegnerlo con il fallimento continuo di una vita che sa solo consumare e non consumarsi.
Torniamo felici nelle nostre piazze, orgogliosi di non essere caduti nel tranello di chi crede che con un sorso di estate vuole illuderci di essere liberi: lo siamo anche senza quel sorso, poiché non sui ricatti, ma sulle nostre convinzioni scegliamo di non prostituirci con la mentalità materialista di questo mondo. Pronti e super positivi, super tamponati, per contagiare, quanti sfiniti dall’ansia e dalla paura, hanno compreso che l’unico virus da cui guardarsi é quello dell’egoismo e di un materialismo che ti uccide lentamente.
C’è una Liturgia vera da celebrare, c’è una processione autentica da ripresentare!!!
    ...non sui palcoscenici di un fare culturale ma sull’altare della nostra vita.
Troppo semplice celebrare sull’altare, troppo sbrigativo
snodarci sulle vie del nostro piccolo paese.
    Celebrare la Pasqua è lasciare che questa scintilla divina oltrepassi la nostra vita
per frantumare le catene come afferma San Paolo “Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? (2Cor 6, 14-15).
     Fare una processione è aprire passi con mani che si tendono senza paura e con sconfinati sguardi che oltrepassano l’universo tracciando una scala fino al cielo!!!
“Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo;
ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Gen 28,12).

    A tutti voi la gioia di condividere la bellezza di una vita che non deve guardarsi da qualcuno ma deve spendersi, consumarsi per generare danza, festa, musica, bellezza come alberi piantati nella Vita!!!
“L’annuncio dalla Parola di verità del Vangelo...
...in tutto il mondo esso porta frutto e si sviluppa,
così avviene anche fra voi, dal giorno in cui avete ascoltato
e conosciuto la grazia di Dio nella verità”... (Col 1, 5-6)
...e per sempre saremo Dio per Grazia!!!


          S. Marco 30 Giugno 2022                               P. Mario Salvatore Oliva



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PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 12 GIUGNO 2022

In Comunione con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
In un incontro arricchente con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
ho potuto cogliere la sua profonda Paternità e stima verso il lavoro e l’impegno della nostra Parrocchia, chiamati, nel nostro Ministero, ad  essere strumenti di comunione che va oltre il tessuto ecclesiale della nostra Parrocchia.
Sento di ribadire, affinchè non venga strumentalizzato l’intervento delicato e forte che vi ho rivolto con profonda paternità, la necessità di guardare ad obbiettivi più coerenti di fraternità ecclesiale, di servizio ministeriale e di responsabilità civile.
La comunità ecclesiale, al di là della memoria di fatti accaduti, è chiamata ad essere testimone annunciatrice di comunione sociale nella verità e nella trasparenza, e con l’audacia di evitare la recidiva di percorsi poco edificanti per tutti.
Ciò premesso, ritengo opportuno sollecitare ancora la responsabilità civica di ogni cittadino, che sa di vivere la sua vita in una collettività che guardi al bene comune, nella massima libertà delle scelte personali, ma ribadisco, col senso di responsabilità e del bene comune.
Auguro insieme al nostro Arcivescovo, a tutti i membri della Comunità ecclesiale ed a tutti coloro che si fanno attenti a questo appello, un gioioso ed attento futuro per tutta la comunità.


In Comunione con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
  Comunità dei Santi Ugo Basilio Marco 2 Giugno
2022                    

                                        P. Mario Salvatore Oliva



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NEL MONDO AVETE TRIBOLAZIONI, MA ABBIATE CORAGGIO: IO HO VINTO IL MONDO!

PENTECOSTE!!! ...UN VENTO IMPETUOSO CHE CI SCARAVENTA FUORI
Avanza il tempo, ma non quello incerto dei nostri giorni, ma quello di un “Fuoco” che arde nel cuore, di una terra che incendiata dalla Resurrezione
non si arrende agli uragani che devastano la terra.
Un fuoco spinto da un “Vento impetuoso e gagliardo” che apre le porte verso fuori…

è il primo vento che si muove dall’interno scaraventandoci fuori delle nostre porte blindate, dove vivono al sicuro le nostre paure, le nostre mascherine, che più a proteggerci da un contagio, sono il racconto delle nostre chiusure, delle nostre ansie, del nostro abitare dentro un mondo ristretto e chiuso dove ci rifiutiamo di uscire la testa per scorgere fuori, che poi, non è proprio come ci hanno raccontano: all’orizzonte c’è un arcobaleno che indica il placarsi della tempesta e una colomba viene a portarci un ramoscello di ulivo, olio di letizia e di forza. (Gen 8)
Un vento che ci catapulta fuori, verso gli uragani, verso questo mondo infame, verso i pericoli cosi devastanti che distruggono senza pietà.
E’ Lo Spirito di Fuoco che brucia le nostre falsità e ci fa capaci di divampare questo mondo:
“Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge” (Gal 5,22-23).

“Amare” fino alla follia, non possiamo mantenere le distanze da chi è infetto, anche perchè tutti portiamo le nostre fragilità, tutti siamo portatori di virus, nessuno è perfetto, tutti siamo invasi da batteri che  sono parte di una creazione che si consuma, solo quando distruggiamo queste distanze, gli anticorpi dei nostri gesti, ci rendono forti, e capaci di avvicinarci all’altro per tendere la mano, e di generare
la “Gioia”, nessun animo triste può avere la capacità di creare. La tristezza, ci chiude dentro, abbassa le nostre difese immunitarie, la nostra capacità di dare, di spenderci;  ci rende lamentosi,  ci rende depressi. La gioia, invece, contagia come quella di un sorriso che nella sua gratuità dissolve le tristezze e costruisce
la “Pace”, che non è l’assenza di guerre, che non è un contratto firmato da popoli, né la soluzione trovata nei nostri condizionatori spenti, ma scende dell’alto, ci rende sereni dentro le tempeste del mondo: nessuno ce la può togliere, poichè non viene da fuori ma dal di dentro, ne le frecce infuocate del maligno (Ef 6,16) possono annientarla e convincere che
la “Magnanimità” non serve a nulla, che la nostra generosità, il nostro donarci, il nostro metterci dalla parte degli indifesi è tempo perso, che tutti quelli che si donano hanno sempre fatto una brutta fine. Come il chicco che muore (Gv 12,24), ci consumiamo per diventare parte della creazione,
nella “Benevolenza” donandoci senza misura, senza pensare più a noi stessi, pronti anche a perdere la vita perché abbiamo a cuore non la nostra pelle ma la dignità dell’altro, come la Dottoressa Erminia Maria Ferrari, sotto audizione disciplinare per aver disobbedito dinanzi a certe dittature sanitarie, che con attenzione verso l’uomo e non verso i profitti eleva
la “Bontà” dell’animo e non del successo, che dà Luce a tanti cuori, che con immensa umanità, nella notte che ci avvolge, rimangono saldi e irremovibili davanti a certi ricatti,
 “Fedeli” ai valori della vita, non cedendo ai compromessi, fuggendo da ogni egoismo e da ogni paura. Siamo chiamati a custodire la serenità pronti a resistere, fedeli alla parola, fedeli all’obbiezione di coscienza, alla disobbedienza civile, fedeli a questo fuoco che divampa. “Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4,19-20). Non con l’arroganza ma cambieremo il mondo con
la “Mitezza”
che è la nostra forza, non quella prepotente delle armi, delle forze economiche ma quella semplice dei piccoli, degli umili, di quella mitezza di Don Pino Puglisi, che mentre viene sparato alla nuca è stato capace di donare il sorriso che disarma e colpisce, più di quel colpo di morte. Come Agnelli in mezzo ai lupi, senza borsa e ne bisaccia, (Lc 10), senza programmi e lettere pastorali da capogiro, ma  piuttosto armati di
“Dominio di se”, piantati dentro una certezza: “Gesù ha vinto il mondo!!!” (Gv 16,33), e pertanto non temiamo più nulla, liberi di uscire fuori, liberi di camminare, liberi di dissentire, liberi di difendere l’uomo: nessuno può contaminare la nostra libertà. Ci possono sbarrare le porte ma non possono chiudere il cuore; possono bloccarci i conti ma non possono resettare le nostre convinzioni; possono eliminarci ma una traccia di seme gli sfuggirà ancora; possono metterci alle spalle al muro ma la nostra anima vola libera, anche nei bunker come quello di Massimiliano Kolbe, come quello del Dottor Montanari, di De donno e di tutti  i guerrieri della Luce che incendiano il mondo di luce di Spirito Santo.
Lo Spirito, vento impetuoso, non dia pace ai nostri sogni tranquilli, distrugga i catini dove spesso laviamo le nostre mani!!!
L’Augurio di una Pentecoste che ci raggiunge, come dice dono Tonino per degli auguri di Natale,
ci dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e ci conceda
di inventarci una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio!!!
Auguri per un vento impetuoso che soffi e ci scaraventi fuori dalla nostra Paura!!!



      San Marco 1 Giugno 2022                                       P. Mario Salvatore Oliva

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