CON SAN MARCO PER DIRE AI PRIGIONIERI: "USCITE", E A QUELLI CHE SONO NELLE TENEBRE: "VENITE FUORI". Is 49,9
Nella sua Parola danziamo con gioia alle Nozze dell’Agnello
In principio è la Parola…!!!
...energia divina, “Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu” (Gen 1,2),
e tutto iniziò ad esistere.
Parola che si diffonde, che arde nel cuore di chi è deluso, di chi ai crocicchi delle strade, ha capito che proprio, nel vortice di parole vuote, che di divino non hanno nulla, ha smarrito la sua esistenza, la sua identità, la sua libertà:
una democrazia le cui lettere trovano la loro genesi nel vocabolario del ricatto; una misericordia dove il soggetto non ha nessuna connessione con il complemento oggetto, anzi, solo l’oggetto subdolo della confusione, al punto di dire alla Murgia, spietata abortista, prega per noi.
Quale parola, che porta in sé un tornaconto, che sporca di compromessi non guarda in faccia a nessuno, può avere qualcosa in comune con quella vera che pone in esistenza tutte le cose?
E’ sotto gli occhi di tutti la devastazione in azione, da un secolo e più, di un atlantismo, che ha forza di menzogne, e di guerre, domina, opprime, censura, ci rende schiavi, poveri, senza nessuna dignità, pronta ad avanzare nella sua agenda, pronta a innescare, dentro una normalità quotidiana, un’altra ingegnata menzogna, quella della morte assistita, dell’eutanasia, sempre per il nostro bene, per amore del pianeta e del clima. Non sarà una novità che la troveremo in classifica tra le più importanti virtù, né provocherà stupore, tra i mascherati credenti, trovarla in mezzo alle virtù teologali: chi genera figli è infatti un irresponsabile, chi porta avanti gravidanze, di essere umani fuori classifica, contribuisce allo spreco, e chi non si elimina quando è malato, è un criminale che devasta la sanità, la quale, definendo malati non chi ha un sintomo ma chi è positivo al test, può mettere a riparo i suo notevoli guadagni.
Devono essere eliminatati, fatti fuori il più presto possibile,
censurati, etichettati anti sistema, irresponsabili novax,
chi non si piega a questa pornografia di parole che devastano l’umano!!!
Ma Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine” (Gen 1,26),
...un invito a nozze: “ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto” (Lc 24,46). Vestiti dello Spirito che ci unisce a Lui si dissolve ogni paura, ogni terrore, ogni menzogna, partecipi di questa forza divina veniamo rivestiti dell’abito nuziale, come Marco e di quanti sono “passati attraverso la grande tribolazione che hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello” (Ap 7,13-14). Indicatori di un mondo vero, non di un illusione green, per incidere con lo stesso Sangue, la stessa Parola che Salva il mondo:
“La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio;
essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito,
fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12).
… è morendo che si rinasce, e donando che si riceve, è marcendo che si dona vita: non c'è nessun corpo da disinfettare, ma c'è un anima da liberare da questi infami che, col potere opprimono e sottomettono i poveri. Non c'è nessuna Greta che deve mascherare i veri fautori di ogni devastazione del pianeta, ma solo dei gretini, fieri del loro 110 e lode sulla tesi dell’agenda 2030, che devono svegliarsi da un ipnosi devastante.
“In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,” (Ef 1, 13).
Torni Marco, in questa Festa a farvelo a renderci “consapevoli”: che non c'è un corpo da salvare, ne una pace da costruire diffondendo le armi, ne un clima da usare per sopprimere l’umanità!!!
Torni Orietta a ad inciderlo sulle nostre imperterrite religiosità vuote e senza vestito: “Solo questa Parola può liberarci dalla condanna di uomini peccatori” (Orietta).
“Ai prigionieri: «Uscite», e a quelli che sono nelle tenebre: «Venite fuori» (Is 49,9). Con San Marco a voi questo invito di Nozze!!!
Lourdes 17 Agosto 2023 P. Mario Salvatore Oliva
...energia divina, “Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu” (Gen 1,2),
e tutto iniziò ad esistere.
Parola che si diffonde, che arde nel cuore di chi è deluso, di chi ai crocicchi delle strade, ha capito che proprio, nel vortice di parole vuote, che di divino non hanno nulla, ha smarrito la sua esistenza, la sua identità, la sua libertà:
una democrazia le cui lettere trovano la loro genesi nel vocabolario del ricatto; una misericordia dove il soggetto non ha nessuna connessione con il complemento oggetto, anzi, solo l’oggetto subdolo della confusione, al punto di dire alla Murgia, spietata abortista, prega per noi.
Quale parola, che porta in sé un tornaconto, che sporca di compromessi non guarda in faccia a nessuno, può avere qualcosa in comune con quella vera che pone in esistenza tutte le cose?
E’ sotto gli occhi di tutti la devastazione in azione, da un secolo e più, di un atlantismo, che ha forza di menzogne, e di guerre, domina, opprime, censura, ci rende schiavi, poveri, senza nessuna dignità, pronta ad avanzare nella sua agenda, pronta a innescare, dentro una normalità quotidiana, un’altra ingegnata menzogna, quella della morte assistita, dell’eutanasia, sempre per il nostro bene, per amore del pianeta e del clima. Non sarà una novità che la troveremo in classifica tra le più importanti virtù, né provocherà stupore, tra i mascherati credenti, trovarla in mezzo alle virtù teologali: chi genera figli è infatti un irresponsabile, chi porta avanti gravidanze, di essere umani fuori classifica, contribuisce allo spreco, e chi non si elimina quando è malato, è un criminale che devasta la sanità, la quale, definendo malati non chi ha un sintomo ma chi è positivo al test, può mettere a riparo i suo notevoli guadagni.
Devono essere eliminatati, fatti fuori il più presto possibile,
censurati, etichettati anti sistema, irresponsabili novax,
chi non si piega a questa pornografia di parole che devastano l’umano!!!
Ma Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine” (Gen 1,26),
...un invito a nozze: “ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto” (Lc 24,46). Vestiti dello Spirito che ci unisce a Lui si dissolve ogni paura, ogni terrore, ogni menzogna, partecipi di questa forza divina veniamo rivestiti dell’abito nuziale, come Marco e di quanti sono “passati attraverso la grande tribolazione che hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello” (Ap 7,13-14). Indicatori di un mondo vero, non di un illusione green, per incidere con lo stesso Sangue, la stessa Parola che Salva il mondo:
“La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio;
essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito,
fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12).
… è morendo che si rinasce, e donando che si riceve, è marcendo che si dona vita: non c'è nessun corpo da disinfettare, ma c'è un anima da liberare da questi infami che, col potere opprimono e sottomettono i poveri. Non c'è nessuna Greta che deve mascherare i veri fautori di ogni devastazione del pianeta, ma solo dei gretini, fieri del loro 110 e lode sulla tesi dell’agenda 2030, che devono svegliarsi da un ipnosi devastante.
“In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,” (Ef 1, 13).
Torni Marco, in questa Festa a farvelo a renderci “consapevoli”: che non c'è un corpo da salvare, ne una pace da costruire diffondendo le armi, ne un clima da usare per sopprimere l’umanità!!!
Torni Orietta a ad inciderlo sulle nostre imperterrite religiosità vuote e senza vestito: “Solo questa Parola può liberarci dalla condanna di uomini peccatori” (Orietta).
“Ai prigionieri: «Uscite», e a quelli che sono nelle tenebre: «Venite fuori» (Is 49,9). Con San Marco a voi questo invito di Nozze!!!
Lourdes 17 Agosto 2023 P. Mario Salvatore Oliva
San Basilio RINNOVARVI NELLO SPIRITO DELLA VOSTRA MENTE E RIVESTIRE L’UOMO NUOVO Ef 4, 23-24
Vestiti dello Spirito andiamo alle nozze
Quando riceviamo un invito spesso non trova casa la gioia di essere stati scelti, amati, ma piuttosto l’angoscia del regalo, la disperazione del vestito dentro il vortice soffocante delle misure sociali che nel dettame delle tradizioni, impone e obbliga regole e costumi risucchiati da un materialismo che fa da animatore, mentre il nostro campo e i nostri affari (Mt 22,6), che ci portano lontani dal vero banchetto, ci vestino di ipocrisia per porci sui nuovi palcoscenici multimediali, tra le reels di tik tok, le diapositive di instagram, e il “cuttiglio” di facebook:
sotto questa coltre si nasconde un ammasso di macerie!!!
E’ ormai sotto gli occhi di tutti questo cristianesimo occidentale in frantumi che cerca di sopravvivere ai continui infarti, dentro continui fallimenti di una rianimazione che le ha tentate tutte: obblighi, imposizioni, ricatti. L’unico a vivere vivo e vegeto è il direttore d’orchestra del tornaconto!!!
La storia si ripete!!!
Luglio è arrivato, sono ormai agli sgoccioli le ultime parate del ristorante, della mostra dei regali, - ancora manchiamo noi - soddisfatti però sono gli incassi delle banche che con il torchio delle cambiali ci tengono a bada attaccandoci agli antidepressivi per aiutare i loro fratelli delle case farmaceutiche. Anche noi preti, sempre stanchi, infondo non ci possiamo lamentare, se pur torna il deserto, è una buona opportunità per un meritato riposo, dopo averci guadagnato qualcosina possiamo godere di qualche celebrazione in meno, insieme alle felici vacanze, tanto c’è tempo per la fede, per amare, per un po’ di passione.
Cosa vogliamo infatti che cambi se i nostri cuori battono sui nostri campi, quelli del latino dove andiamo in estasi, o quelli della messa rock che ci fa diventare una star, o sui nostri affari quelli dove abbiamo investito costosi filatteri e preziose frange, (Mt 23,5), insieme a ricami lussuosi che fanno un baffo alle firme di valentino e di armani. Cosa vogliamo infatti che cambi se sui campi dell’arcobaleno contiamo i generi nuovi: infatti cari fratelli e sorelle ora che alla f si è aggiunta la s aspettiamoci altre lettere.
Dobbiamo essere sinceri cambiando l'ordine degli addendi, la somma non cambia, né una croce di legno, né quella di oro, né andare sulla sedia gestatoria e né andare su una utilitaria.
Era così anche ai tempi di San Basilio, ariani, pseudo cristiani, concili dove tra interessi politici e scontri tra partiti si scagliavano anatemi e c’era però chi cercava rifugio, lontano da questo mondo, nei monasteri, per vivere lontani da ogni tradimento.
Dio ha dato all’uomo il dono dello Spirito: non c’è altro fuoco che può far divampare la fede, non c’è altro vento che può farci andare liberi, non c’è rugiada che può dare vita alla nostra aridità, non c’è altra colomba che può indicarci che il diluvio è cessato ed è tornata la pace, non c’è altro soffio che entrando nelle narici di questo ammasso di fango, che ci avvolge, ci fa diventare essere vivente!!!
Dai crocicchi delle strade, (Mt 22,9) svegli finalmente dal torpore e dal sonno di questa notte infame, dove ci hanno anestetizzato tutti, nell’ipnosi di una omologazione pronta per l’ultima follia quella di chippare i nostri neuroni, spuntano loro i disobbedienti civili, gli obiettori di coscienza, che liberi da ogni paura si muovono verso queste nozze per ricevere il regalo più bello: sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un'abitazione, una dimora non costruita da mani d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito. (2Cor 5,1-5).
Dai crocicchi delle strade ogni rito diventa simbolo di una liturgia vera, è da li che il dito piegato (affresco della cappella sistina) si distende verso quello dritto di Dio: più nessuno ci detterà regole, più nessuno ci presenterà campi ed affari sporchi, liberi abitiamo la basiliade dell’amore, ospedali nuovi per curare lo spirito e l’anima, generando vita, resurrezione, luce, strade nuove, smascherando per sempre questi operatori della menzogna e dell’iniquità che ormai hanno i giorni contati.
A Te allora “consapevole” di questo invito, ti aspettiamo in piazza, tra un panino e un arancino, chissà se avrai un pò di fame e sete di verità, chissà se proprio lì dove tutte le strade si incrociano ne prenderemo una, non per svoltare verso la Chiesa ma per dare una svolta alla nostra vita???
Ora che l’invito è giunto al destinatario, e il banchetto di festa è pronto: vestiti dello Spirito andiamo alle nozze:
lo Sposo è con noi per darci il dono di diventare Dio per grazia!!!
Castanea 26 Giugno 2023 P. Mario Salvatore Oliva
sotto questa coltre si nasconde un ammasso di macerie!!!
E’ ormai sotto gli occhi di tutti questo cristianesimo occidentale in frantumi che cerca di sopravvivere ai continui infarti, dentro continui fallimenti di una rianimazione che le ha tentate tutte: obblighi, imposizioni, ricatti. L’unico a vivere vivo e vegeto è il direttore d’orchestra del tornaconto!!!
La storia si ripete!!!
Luglio è arrivato, sono ormai agli sgoccioli le ultime parate del ristorante, della mostra dei regali, - ancora manchiamo noi - soddisfatti però sono gli incassi delle banche che con il torchio delle cambiali ci tengono a bada attaccandoci agli antidepressivi per aiutare i loro fratelli delle case farmaceutiche. Anche noi preti, sempre stanchi, infondo non ci possiamo lamentare, se pur torna il deserto, è una buona opportunità per un meritato riposo, dopo averci guadagnato qualcosina possiamo godere di qualche celebrazione in meno, insieme alle felici vacanze, tanto c’è tempo per la fede, per amare, per un po’ di passione.
Cosa vogliamo infatti che cambi se i nostri cuori battono sui nostri campi, quelli del latino dove andiamo in estasi, o quelli della messa rock che ci fa diventare una star, o sui nostri affari quelli dove abbiamo investito costosi filatteri e preziose frange, (Mt 23,5), insieme a ricami lussuosi che fanno un baffo alle firme di valentino e di armani. Cosa vogliamo infatti che cambi se sui campi dell’arcobaleno contiamo i generi nuovi: infatti cari fratelli e sorelle ora che alla f si è aggiunta la s aspettiamoci altre lettere.
Dobbiamo essere sinceri cambiando l'ordine degli addendi, la somma non cambia, né una croce di legno, né quella di oro, né andare sulla sedia gestatoria e né andare su una utilitaria.
Era così anche ai tempi di San Basilio, ariani, pseudo cristiani, concili dove tra interessi politici e scontri tra partiti si scagliavano anatemi e c’era però chi cercava rifugio, lontano da questo mondo, nei monasteri, per vivere lontani da ogni tradimento.
Dio ha dato all’uomo il dono dello Spirito: non c’è altro fuoco che può far divampare la fede, non c’è altro vento che può farci andare liberi, non c’è rugiada che può dare vita alla nostra aridità, non c’è altra colomba che può indicarci che il diluvio è cessato ed è tornata la pace, non c’è altro soffio che entrando nelle narici di questo ammasso di fango, che ci avvolge, ci fa diventare essere vivente!!!
Dai crocicchi delle strade, (Mt 22,9) svegli finalmente dal torpore e dal sonno di questa notte infame, dove ci hanno anestetizzato tutti, nell’ipnosi di una omologazione pronta per l’ultima follia quella di chippare i nostri neuroni, spuntano loro i disobbedienti civili, gli obiettori di coscienza, che liberi da ogni paura si muovono verso queste nozze per ricevere il regalo più bello: sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un'abitazione, una dimora non costruita da mani d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito. (2Cor 5,1-5).
Dai crocicchi delle strade ogni rito diventa simbolo di una liturgia vera, è da li che il dito piegato (affresco della cappella sistina) si distende verso quello dritto di Dio: più nessuno ci detterà regole, più nessuno ci presenterà campi ed affari sporchi, liberi abitiamo la basiliade dell’amore, ospedali nuovi per curare lo spirito e l’anima, generando vita, resurrezione, luce, strade nuove, smascherando per sempre questi operatori della menzogna e dell’iniquità che ormai hanno i giorni contati.
A Te allora “consapevole” di questo invito, ti aspettiamo in piazza, tra un panino e un arancino, chissà se avrai un pò di fame e sete di verità, chissà se proprio lì dove tutte le strade si incrociano ne prenderemo una, non per svoltare verso la Chiesa ma per dare una svolta alla nostra vita???
Ora che l’invito è giunto al destinatario, e il banchetto di festa è pronto: vestiti dello Spirito andiamo alle nozze:
lo Sposo è con noi per darci il dono di diventare Dio per grazia!!!
Castanea 26 Giugno 2023 P. Mario Salvatore Oliva
BUONA PENTECOSTE!!! ...CON L’ABITO NUZIALE ALLE NOZZE DELL’AGNELLO
Rivestiti di potenza dall’alto!!!
Siamo dentro questo vortice di delirio che circonda il mondo contemporaneo, o almeno quel piccolo ed insignificante mondo occidentale che si definisce internazionale, in cui non c’è nulla di vero se non l’intento di confonderci ed oscurare la sua ormai critica esistenza in declino abbandonato dall’intero mondo. E noi cristiani di questa fascia di terra di cui condividiamo la stessa sorte, risucchiati dentro questo buco nero dove non solo abbiamo rifiutato l’invito alle nozze (Mt 22), ma ci godiamo indifferenti lo spettacolo di Suor Rosalina attaccata dalla tv La7, definita un mostro di umanità e la comunità Shalom un orrore di violenza, poiché ha osato opporsi al sistema che ha imposto lockdown ed un vaccino disumano che sta seminando morte ovunque, non ultimo, fra' Daniele Reitano.
Il deserto nelle nostre Chiese è ormai evidente, diventate meta di turisti, che tra un biglietto di ingresso e una guida turistica distruggono per sempre quella linfa di soffio che dall’alto aveva creato tutto questo per elevare lo spirito, ora però in mano al principe di questo mondo fa girare un grande affare economico. Anche lo spettacolo, dei nostri scenari folcloristici e tradizionali, visto il giro di affari insostenibile, si sta riducendo, e nell’intento di salvare capre e cavoli, da una prima comunione si è passati direttamente alla cresima, con il beneplacito di quanti fanno fatica a fine mese: ma pur cambiando l'ordine degli addendi dell’addizione, la somma non cambia!!! Con questo vuoto esistenziale, ricamiamo così a dismisura, rocchetti pizzi e merletti, attorno a riti senz’anima pronti a consegnarsi all’intelligenza artificiale che li terrà in vita per emozionare i nostalgici, e tra nenie gregoriane e linguaggi incomprensibili, al grido la messa è finita, sfuma l’ebrezza di un istante e continua il dramma della nostra depressione cronica, nella consolante illusione che “allargando i filattèri e allungando le frange” (Mt 23,5) cambi qualcosa mentre incattiviti, in questa solitudine estrema, buttiamo veleno verso chi osa dissentirci.
Ai crocicchi delle strade però c’è Lui lo Spirito, che soffia,
vento gagliardo che apre le porte, rompe i sistemi multimediali della menzogna
e con la forza liberante suscita il coraggio di un esercito che non si allinea, che non si piega,
che libero non si lascia confondere, per quanto censurato avanza,
bombardato riprende sempre più vita!!!
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa
nella fedeltà e tu conoscerai il Signore.
E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore -
io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra;
la terra risponderà al grano, al vino nuovo e all'olio
e questi risponderanno a Izreèl.
Io li seminerò di nuovo per me nel paese
e amerò Non-amata,
e a Non-popolo-mio dirò: "Popolo mio". (Os 2, 22-25)
Rivestiti di potenza dall’alto (Lc 24,49), avanza la Chiesa, che grazie a tutto ciò si purifica e si rinnova per uscire da questi cenacoli colmi di paura dove credeva di rimanere al sicuro nelle braccia dei suoi amanti che l’hanno imbrattata di mascherine e di disinfettanti togliendole il vestito autentico della fede che non conosce scienza e che ne basta quanto un granello di senape per spostare le montagne (Mt 17,2).
Ed ecco che spinta dallo Spirito di fuoco che divampa, si fondono le trincee della difesa e vengono bruciati i vestiti lacerati dalla prostituzione decorati con il marchio della bestia, del green pass e dell’inoculazione forzata (Ap 13,16-18).
E’ lo Spirito che fa vibrare nel cuore di tanta miseria
l’intero capolavoro della salvezza:
“Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote. (Lc 1,50-53)
Ora più che mai siamo testimoni della sua presenza,
ora più che mai siamo chiamati
a dare testimonianza della nostra Fede!!!
Non lasciamoci confondere (Papa Benedetto XVI), per non finire come quel tale senza l’abito nuziale gettato fuori: “Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. (Ap 3-15-18) Scartati da questo mondo avanziamo senza paura, non per fare una chiesa diversa anche perchè “sarebbe la nostra e non quella di Cristo” (Carlo Carretto), ma dentro questa Chiesa, piena di debolezze e di contraddizioni che Cristo ha adornato di misericordia e di bellezza. Rivestiti dell’abito nuziale, reso candido nel sangue dell'Agnello, entriamo così alle nozze, purificati attraverso la tribolazione. (Ap 7, 13-15).
Rimaniamo saldi famiglie che con fatica non ci omologhiamo a questo mondo infame che afferma che la Legge 194 sull’aborto rappresenta un “pilastro della nostra vita sociale”, (Mons. Paglia), che “garantisce una traduzione laica importante” (Cardinale Zuppi), che chiama progresso l’eutanasia, intelligenza artificiale che distrugge l’umano e lo spirito, decretando generi, imponendo il pensiero unico mentre, sotto la coltre della democrazia e della misericordia si nasconde la più spietata dittatura ideologica mai esistita e il più feroce sistema che elimina quanti non si allineano.
Non abbiamo paura suoi ministri, non soffochiamo lo spirito che ci ha colmato dei suoi carismi, non soffochiamolo con la stanchezza spirituale, con l’apatia delle nostre liturgie tirate per forza e con l’orologio puntato, con la nostra mancanza di creatività. Prendiamo le armi indossiamo l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (Ef 6,11-12)
Buona Pentecoste!!! “Voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,26-27).
Dai crocicchi delle strade, con l’abito nuziale,
fuori da tutti i sistemi di questo mondo,
danziamo e cantiamo di gioia nello Spirito
che fa nuove tutte le cose (Ap 21,5) .
Badiavecchia 23 Maggio 2023 P. Mario Salvatore Oliva
Il deserto nelle nostre Chiese è ormai evidente, diventate meta di turisti, che tra un biglietto di ingresso e una guida turistica distruggono per sempre quella linfa di soffio che dall’alto aveva creato tutto questo per elevare lo spirito, ora però in mano al principe di questo mondo fa girare un grande affare economico. Anche lo spettacolo, dei nostri scenari folcloristici e tradizionali, visto il giro di affari insostenibile, si sta riducendo, e nell’intento di salvare capre e cavoli, da una prima comunione si è passati direttamente alla cresima, con il beneplacito di quanti fanno fatica a fine mese: ma pur cambiando l'ordine degli addendi dell’addizione, la somma non cambia!!! Con questo vuoto esistenziale, ricamiamo così a dismisura, rocchetti pizzi e merletti, attorno a riti senz’anima pronti a consegnarsi all’intelligenza artificiale che li terrà in vita per emozionare i nostalgici, e tra nenie gregoriane e linguaggi incomprensibili, al grido la messa è finita, sfuma l’ebrezza di un istante e continua il dramma della nostra depressione cronica, nella consolante illusione che “allargando i filattèri e allungando le frange” (Mt 23,5) cambi qualcosa mentre incattiviti, in questa solitudine estrema, buttiamo veleno verso chi osa dissentirci.
Ai crocicchi delle strade però c’è Lui lo Spirito, che soffia,
vento gagliardo che apre le porte, rompe i sistemi multimediali della menzogna
e con la forza liberante suscita il coraggio di un esercito che non si allinea, che non si piega,
che libero non si lascia confondere, per quanto censurato avanza,
bombardato riprende sempre più vita!!!
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa
nella fedeltà e tu conoscerai il Signore.
E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore -
io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra;
la terra risponderà al grano, al vino nuovo e all'olio
e questi risponderanno a Izreèl.
Io li seminerò di nuovo per me nel paese
e amerò Non-amata,
e a Non-popolo-mio dirò: "Popolo mio". (Os 2, 22-25)
Rivestiti di potenza dall’alto (Lc 24,49), avanza la Chiesa, che grazie a tutto ciò si purifica e si rinnova per uscire da questi cenacoli colmi di paura dove credeva di rimanere al sicuro nelle braccia dei suoi amanti che l’hanno imbrattata di mascherine e di disinfettanti togliendole il vestito autentico della fede che non conosce scienza e che ne basta quanto un granello di senape per spostare le montagne (Mt 17,2).
Ed ecco che spinta dallo Spirito di fuoco che divampa, si fondono le trincee della difesa e vengono bruciati i vestiti lacerati dalla prostituzione decorati con il marchio della bestia, del green pass e dell’inoculazione forzata (Ap 13,16-18).
E’ lo Spirito che fa vibrare nel cuore di tanta miseria
l’intero capolavoro della salvezza:
“Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote. (Lc 1,50-53)
Ora più che mai siamo testimoni della sua presenza,
ora più che mai siamo chiamati
a dare testimonianza della nostra Fede!!!
Non lasciamoci confondere (Papa Benedetto XVI), per non finire come quel tale senza l’abito nuziale gettato fuori: “Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. (Ap 3-15-18) Scartati da questo mondo avanziamo senza paura, non per fare una chiesa diversa anche perchè “sarebbe la nostra e non quella di Cristo” (Carlo Carretto), ma dentro questa Chiesa, piena di debolezze e di contraddizioni che Cristo ha adornato di misericordia e di bellezza. Rivestiti dell’abito nuziale, reso candido nel sangue dell'Agnello, entriamo così alle nozze, purificati attraverso la tribolazione. (Ap 7, 13-15).
Rimaniamo saldi famiglie che con fatica non ci omologhiamo a questo mondo infame che afferma che la Legge 194 sull’aborto rappresenta un “pilastro della nostra vita sociale”, (Mons. Paglia), che “garantisce una traduzione laica importante” (Cardinale Zuppi), che chiama progresso l’eutanasia, intelligenza artificiale che distrugge l’umano e lo spirito, decretando generi, imponendo il pensiero unico mentre, sotto la coltre della democrazia e della misericordia si nasconde la più spietata dittatura ideologica mai esistita e il più feroce sistema che elimina quanti non si allineano.
Non abbiamo paura suoi ministri, non soffochiamo lo spirito che ci ha colmato dei suoi carismi, non soffochiamolo con la stanchezza spirituale, con l’apatia delle nostre liturgie tirate per forza e con l’orologio puntato, con la nostra mancanza di creatività. Prendiamo le armi indossiamo l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (Ef 6,11-12)
Buona Pentecoste!!! “Voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,26-27).
Dai crocicchi delle strade, con l’abito nuziale,
fuori da tutti i sistemi di questo mondo,
danziamo e cantiamo di gioia nello Spirito
che fa nuove tutte le cose (Ap 21,5) .
Badiavecchia 23 Maggio 2023 P. Mario Salvatore Oliva
BUONA PASQUA!!! ...ABBANDONIAMO IN FRETTA IL SEPOLCRO
Hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello!!!
Sulle alture di cartone di un mondo infame, in una corsa frenetica verso il nulla, si consuma il delirio di onnipotenza tracciato da un’agenda di quattro ricconi, che senza guardare in faccia niente e nessuno, portano avanti tenendoci tutti sotto il pugno di un invisibile algoritmo, che addormenta, che distrae, che crea dipendenza: tra un tiktok e l’altro, tra una risata ed un like da cliccare, veniamo punturati con sistemi sofisticati, pic indolor!!!
Senza consapevolezza un veleno lento ci abitua, e dopo averci omologato togliendo ogni genere,
ci deposita nella discarica finale di un inceneritore studiato per non lasciare più traccia di una unicità pericolosa
che possa risuscitare qualcuno:
...lento come due uomini che si baciano, lento come gli spot che compaiono sui nostri piccoli schermi invasivi, senza mai averle richieste e senza nessuna libertà di scelta, dove invitano gli “etero” ad andare in vacanza piuttosto che fare figli e noi a batterci per gli “lgbt” poverini, affinché possano ottenerli dagli uteri in affitto, dove girano affari da capogiro;
...lento come un certa moda che parla di benedizioni aperte a tutti i generi, di assoluzioni senza nessuna conversione e pentimento, di comunioni eucaristiche come pop corn e patatine, a chi offre di più;
...lento come una misericordia, che come il prezzemolo ci sta dappertutto, ma senza il minimo senso della giustizia, come afferma il vescovo Daniel Fernández.
I quattro ricconi però si sono dimenticati che gli è scappata di mano “l’impostura peggiore”, - come l’hanno definita loro - quando hanno ordinato: “la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti"!” (Mt 27,64).
Sfugge ancora, poveri illusi, fabbricanti di museruole, che come mi ha proposto qualcuno la domenica delle palme, è buona per me che me la metto!!!
“Vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra
e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve.
Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L'angelo disse alle donne: "Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso.
Non è qui. È risorto!!! (Mt 28,2-5)
Non abbiate paura ormai non possono più fare nulla!!!
Qualche saggio ricorda che il principe di questo mondo ha fatto le pentole ma ha dimenticato i coperchi e aggiungo che nonostante le ha rinforzate, creandole pentole a pressione, sigillando la pietra, sono esplose.
I castelli di sabbia si frantumano, le loro mani sono riconoscibili, grondano di sangue, i loro capi firmati sono così evidenti che portano le firme di soprusi, di pizzi che come vampiri hanno succhiato dalle tasche di poveri fratelli, che pur di cercare un po'’ di salute si sono tolti tutto quello che avevano; le lacrime di tante madri, per quanto censurate dai media non possono più nascondere gli eventi avversi da vaccino insieme alla menzogna sventolata in questi due anni. Sono quelli dalle mani pulite, con un catino sempre a portata di mano, firmato “Pilato” , timbro di garanzia e riconoscimento.
"Lazzaro, vieni fuori!" (Gv 11,43).
Con il reddito di cittadinanza ci siamo a abituati a vivere bene dentro questo sepolcro, “ma mandiamo cattivo odore” di putrefazione: l’odore nauseante delle nostre scelte sbagliate, di matrimoni falliti costruiti sulle sabbie mobili dell’egoismo e dei risentimenti; poveri illusi che credono che cambiando sponda d’identità le fragranze migliorano, ma cosa può mai dimorare in una tomba se non la morte, l’angoscia, la disperazione?, Gli escrementi di un porcile sono più sopportabili a confronto.
La Pietra sigillata non c’è più da duemila anni!!!
Caro Tommaso, che ci rappresenti tutti, noi vigliacchi nascosti dietro di te, ricordacelo ancora che quelle ferite le hai viste e le hai toccate, emanano un fiume di vita per chiunque crede e cerca come Te. (Gv 20,27)
Nei cunicoli di questo sepolcro, quando finalmente saremo “consapevoli”
che fuori c’è un bacchetto di nozze e lo Sposo ci ha invitati tutti, le bende
dei nostri affari sporchi e delle cose accumulate, come nelle tombe degli egiziani,
si scioglieranno e liberi dai disinfettanti che hanno ucciso la voglia di donare e di osare,
potremo andare senza più ostacoli e senza più paura, svestiti dell'uomo vecchio
con le sue azioni, rivestiti del nuovo, dell’abito nuziale che si rinnova per una piena
conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato (Col 3,9-10),
accanto a nuovi martiri, come Julian Assange, e tutti quelli che abitano ai crocicchi
delle strade, introdotti alle nozze dell’Agnello, al grido dello Sposo:
“Io sono l'Alfa e l'Omèga, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine.
Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all'albero della vita
e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali,
gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. (Ap 22, 13-14)
Auguri a tutti quelli che già sono fuori e a quelli che sono dentro i sistemi infami di questo mondo: "Uscite", e a quelli che sono nelle tenebre: "Venite fuori". (Is 49, 9).
San Basilio 3 Aprile 2023 P. Mario Salvatore Oliva
Senza consapevolezza un veleno lento ci abitua, e dopo averci omologato togliendo ogni genere,
ci deposita nella discarica finale di un inceneritore studiato per non lasciare più traccia di una unicità pericolosa
che possa risuscitare qualcuno:
...lento come due uomini che si baciano, lento come gli spot che compaiono sui nostri piccoli schermi invasivi, senza mai averle richieste e senza nessuna libertà di scelta, dove invitano gli “etero” ad andare in vacanza piuttosto che fare figli e noi a batterci per gli “lgbt” poverini, affinché possano ottenerli dagli uteri in affitto, dove girano affari da capogiro;
...lento come un certa moda che parla di benedizioni aperte a tutti i generi, di assoluzioni senza nessuna conversione e pentimento, di comunioni eucaristiche come pop corn e patatine, a chi offre di più;
...lento come una misericordia, che come il prezzemolo ci sta dappertutto, ma senza il minimo senso della giustizia, come afferma il vescovo Daniel Fernández.
I quattro ricconi però si sono dimenticati che gli è scappata di mano “l’impostura peggiore”, - come l’hanno definita loro - quando hanno ordinato: “la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti"!” (Mt 27,64).
Sfugge ancora, poveri illusi, fabbricanti di museruole, che come mi ha proposto qualcuno la domenica delle palme, è buona per me che me la metto!!!
“Vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra
e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve.
Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L'angelo disse alle donne: "Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso.
Non è qui. È risorto!!! (Mt 28,2-5)
Non abbiate paura ormai non possono più fare nulla!!!
Qualche saggio ricorda che il principe di questo mondo ha fatto le pentole ma ha dimenticato i coperchi e aggiungo che nonostante le ha rinforzate, creandole pentole a pressione, sigillando la pietra, sono esplose.
I castelli di sabbia si frantumano, le loro mani sono riconoscibili, grondano di sangue, i loro capi firmati sono così evidenti che portano le firme di soprusi, di pizzi che come vampiri hanno succhiato dalle tasche di poveri fratelli, che pur di cercare un po'’ di salute si sono tolti tutto quello che avevano; le lacrime di tante madri, per quanto censurate dai media non possono più nascondere gli eventi avversi da vaccino insieme alla menzogna sventolata in questi due anni. Sono quelli dalle mani pulite, con un catino sempre a portata di mano, firmato “Pilato” , timbro di garanzia e riconoscimento.
"Lazzaro, vieni fuori!" (Gv 11,43).
Con il reddito di cittadinanza ci siamo a abituati a vivere bene dentro questo sepolcro, “ma mandiamo cattivo odore” di putrefazione: l’odore nauseante delle nostre scelte sbagliate, di matrimoni falliti costruiti sulle sabbie mobili dell’egoismo e dei risentimenti; poveri illusi che credono che cambiando sponda d’identità le fragranze migliorano, ma cosa può mai dimorare in una tomba se non la morte, l’angoscia, la disperazione?, Gli escrementi di un porcile sono più sopportabili a confronto.
La Pietra sigillata non c’è più da duemila anni!!!
Caro Tommaso, che ci rappresenti tutti, noi vigliacchi nascosti dietro di te, ricordacelo ancora che quelle ferite le hai viste e le hai toccate, emanano un fiume di vita per chiunque crede e cerca come Te. (Gv 20,27)
Nei cunicoli di questo sepolcro, quando finalmente saremo “consapevoli”
che fuori c’è un bacchetto di nozze e lo Sposo ci ha invitati tutti, le bende
dei nostri affari sporchi e delle cose accumulate, come nelle tombe degli egiziani,
si scioglieranno e liberi dai disinfettanti che hanno ucciso la voglia di donare e di osare,
potremo andare senza più ostacoli e senza più paura, svestiti dell'uomo vecchio
con le sue azioni, rivestiti del nuovo, dell’abito nuziale che si rinnova per una piena
conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato (Col 3,9-10),
accanto a nuovi martiri, come Julian Assange, e tutti quelli che abitano ai crocicchi
delle strade, introdotti alle nozze dell’Agnello, al grido dello Sposo:
“Io sono l'Alfa e l'Omèga, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine.
Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all'albero della vita
e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali,
gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. (Ap 22, 13-14)
Auguri a tutti quelli che già sono fuori e a quelli che sono dentro i sistemi infami di questo mondo: "Uscite", e a quelli che sono nelle tenebre: "Venite fuori". (Is 49, 9).
San Basilio 3 Aprile 2023 P. Mario Salvatore Oliva
Quaresima verso la terra promessa
La sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.!!!
“Verranno tempi duri: inutile che ce lo nascondiamo.
Dobbiamo dircelo qui, ai piedi della Madre, perché sia lei a renderli più dolci.
Verranno tempi duri per la nostra vita nazionale.
Verranno tempi duri proprio nel momento in cui ci stiamo preparando
a vivere l’esperienza nella casa comune della nuova Europa,
che a me si presenta anche con tristi presagi
perché ha più il sapore di una convivenza economica,
di una cassa comune che di una casa comune.
Sembra più l’Europa dei mercanti che l’Europa dei fratelli
che si trovano tutti quanti insieme a vivere la loro identità
aperta per aprirsi anche all’accoglienza degli altri.
Tempi duri. L’Unione Europea sembra svilupparsi non tanto in una convivialità di differenze
quanto attorno al marco e probabilmente attorno a grandi nazioni
che renderanno la nostra vita standardizzata un po’ sulla loro.
Verranno tempi difficili, ma noi li dobbiamo affrontare con grande speranza.
Perché, se ce la mettiamo tutta le cose dovranno cambiare” (Don Tonino Bello 13 /9/1992 Madonna dei Martiri)
Sui binari confusi di questa storia, l’eco di queste Parole, dette trent’anni fa, risuonano così colme di tanto compimento: avanza il declino dell’umano e si scatenano le forme violente di tanto orrore in nome della libertà e dell’anarchia, scritta con il lessico dei limiti. La schiavitù moderna, bandita come evoluzione, non appare di fatti con le catene facili da identificare, ma con le dosi anestetizzanti lanciate a sorsi ripetuti, attraverso i tanti canali multimediali. Resi inermi, impassibili e insoddisfatti veniamo eccitati da continui desideri che ci tengono a cuccia nel delirio di un immensa insoddisfazione e giorno dopo giorno moriamo senza più ritorno.
Cari cristiani, ma lo siamo ancora??? Questa consapevolezza ci può tenere desti,
questa consapevolezza ci può far sentire ancora la musica e le danze di un banchetto che abbiamo spento!!!
“Consapevolezza” di una volontà che trasforma lo scandalo della croce in salvezza!!!
“Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani!!!” (1Cor 1,23)
Ora più che mai dobbiamo investire sul nostro pensiero!!! I canali di una quaresima di fioretti e sacrifici arcaici devono riformarsi per introdurci dentro una formazione che ci rende capaci di affrontare le sfide che ci attendono, e che già in questi due anni ci hanno annientato. Dobbiamo riconoscere gli affari sporchi che giorno dopo giorno ci portano lontano dal banchetto di nozze dell’Eucarestia, tra la nostra miseria e la vera Luce che vince la morte, che distrugge l’egoismo, che ci rende umani, non in quell’amore fatto di baci osceni di chi usa e getta, sporca e uccide, ma in quello autentico: di morire donando, di servire generando, di consumarsi creando vita.
- Ora è il tempo di riconquistare l’armonia del silenzio, dove ogni nota torna al suo posto: per distinguere i suoni dalle stonature, percepire i brividi della gioia, di osare e non cadere nell’inganno di possedere il nulla;
- è il tempo di un no chiaro, pronti al martirio: non cedendo ai ricatti di quanti vogliono prepotentemente possederci, discriminarci, multarci, e tra poco, consegnarci ai tribunali: “la bestia fa sì che tutti, ...ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome” (Ap 13,16-17),
- è il tempo del deserto, l’acqua sgorgherà dalla roccia e il vero pane cadrà dal cielo (Esodo 16-17): morsi da questi serpenti alziamo lo sguardo verso colui che è stato innalzato sulla Croce, nessun veleno ci recherà danno, nessuna paura incriminerà le nostre certezze (Gv 3,14).
Restiamo lì con Gesù nell’orto di questa notte infame, riversata sulla nostra terra, di tradimenti e solitudine, di rinnegamenti e di vigliaccherie, senza puntare il dito su Pietro che non è riuscito a vegliare nemmeno un ora sola (Mc 14) e che con la spada in mano (consegnatagli dai grandi sistemi corrotti che procurano le armi e alimentano la guerra) è pronto a staccare l’orecchio a chi è falso come lui, e come noi (Gv 18): né di quei 12 e ne di questo resto c’è tanto da perderci tempo. Ciò che conta è non lasciarci travolgere dal sonno, non lasciarci drogare, credendo che tanto non cambierà nulla: non è stato così per quei due fessi come noi, di Adamo e Eva? E’ conseguenziale trovarsi nudo e senza forze!!! (Gn 2). Dobbiamo rimanere lì, dobbiamo pregare per non cadere in tentazione, non sgranocchiando corone e canticchiando vie crucis con il marchio delle nostre sconfinate ipocrisie, ma in intimità con lo Sposo, percepire il suo amore che dissolve ogni paura. Da questa stazione resteremo irremovibili dinanzi alle proposte affascinanti del maligno: 1)che ci aspetta all’angolo dei nostri desideri; 2)mostrandoci il brivido di numerosi like e di tanto successo; 3) ed immergerci infine nel delirio di poter fare a meno di Dio, diretti verso la discarica dell’eutanasia per farla finita per sempre (Mt 4).
C’è una Tunica da indossare e questo è il tempo giusto: pregare, discernere, resistere, scegliere, studiare, informarsi. Quella tunica gettata a sorte senza cuciture, da cima a fondo (Mt 27,35), tolta a Giuseppe e poi ridata dal Faraone, (Gn 37,24-41,14), stracciata dal sommo sacerdote, (Mt 26,65), coperta di cenere da Davide (2Sam 12), prefigurata sul Tabor piena di luce (Mt 17), vista da Giovanni e Pietro per terra nel sepolcro nuovo, e da Maria indossata dai due Angeli (Gv 20). Da Pentecoste “rivestiti di potenza dall'alto” (Lc 24,49) senza falsità, senza ipocrisie, entriamo alle nozze, “Davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide” tenendo “rami di palma nelle” nostre “mani. E” gridando “a gran voce: "La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello" (Ap 7,9-10): uccisi, ma risorti, colpiti ma non affondati… certi che questa Pasqua non si scriverà ancora con segni vuoti di immagini che si elevano e di uova che esplodono, ma risplenderà in quel piccolo resto: “centoquaranta-quattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele” (Ap7,4).
“PADRE MIO, SE QUESTO CALICE NON PUÒ PASSARE VIA SENZA CHE IO LO BEVA, SI COMPIA LA TUA VOLONTÀ" (Mt 26,42).
C’è un aurora che ci aspetta, Giuda arriva e con lui niente di meno che i sacerdoti del tempio, non c’é da stupirsi, ma piuttosto “ Non lasciamoci confondere” (Papa Benedetto XVI).
Alessano 13 Febbraio 2023 P. Mario Salvatore Oliva
Dobbiamo dircelo qui, ai piedi della Madre, perché sia lei a renderli più dolci.
Verranno tempi duri per la nostra vita nazionale.
Verranno tempi duri proprio nel momento in cui ci stiamo preparando
a vivere l’esperienza nella casa comune della nuova Europa,
che a me si presenta anche con tristi presagi
perché ha più il sapore di una convivenza economica,
di una cassa comune che di una casa comune.
Sembra più l’Europa dei mercanti che l’Europa dei fratelli
che si trovano tutti quanti insieme a vivere la loro identità
aperta per aprirsi anche all’accoglienza degli altri.
Tempi duri. L’Unione Europea sembra svilupparsi non tanto in una convivialità di differenze
quanto attorno al marco e probabilmente attorno a grandi nazioni
che renderanno la nostra vita standardizzata un po’ sulla loro.
Verranno tempi difficili, ma noi li dobbiamo affrontare con grande speranza.
Perché, se ce la mettiamo tutta le cose dovranno cambiare” (Don Tonino Bello 13 /9/1992 Madonna dei Martiri)
Sui binari confusi di questa storia, l’eco di queste Parole, dette trent’anni fa, risuonano così colme di tanto compimento: avanza il declino dell’umano e si scatenano le forme violente di tanto orrore in nome della libertà e dell’anarchia, scritta con il lessico dei limiti. La schiavitù moderna, bandita come evoluzione, non appare di fatti con le catene facili da identificare, ma con le dosi anestetizzanti lanciate a sorsi ripetuti, attraverso i tanti canali multimediali. Resi inermi, impassibili e insoddisfatti veniamo eccitati da continui desideri che ci tengono a cuccia nel delirio di un immensa insoddisfazione e giorno dopo giorno moriamo senza più ritorno.
Cari cristiani, ma lo siamo ancora??? Questa consapevolezza ci può tenere desti,
questa consapevolezza ci può far sentire ancora la musica e le danze di un banchetto che abbiamo spento!!!
“Consapevolezza” di una volontà che trasforma lo scandalo della croce in salvezza!!!
“Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani!!!” (1Cor 1,23)
Ora più che mai dobbiamo investire sul nostro pensiero!!! I canali di una quaresima di fioretti e sacrifici arcaici devono riformarsi per introdurci dentro una formazione che ci rende capaci di affrontare le sfide che ci attendono, e che già in questi due anni ci hanno annientato. Dobbiamo riconoscere gli affari sporchi che giorno dopo giorno ci portano lontano dal banchetto di nozze dell’Eucarestia, tra la nostra miseria e la vera Luce che vince la morte, che distrugge l’egoismo, che ci rende umani, non in quell’amore fatto di baci osceni di chi usa e getta, sporca e uccide, ma in quello autentico: di morire donando, di servire generando, di consumarsi creando vita.
- Ora è il tempo di riconquistare l’armonia del silenzio, dove ogni nota torna al suo posto: per distinguere i suoni dalle stonature, percepire i brividi della gioia, di osare e non cadere nell’inganno di possedere il nulla;
- è il tempo di un no chiaro, pronti al martirio: non cedendo ai ricatti di quanti vogliono prepotentemente possederci, discriminarci, multarci, e tra poco, consegnarci ai tribunali: “la bestia fa sì che tutti, ...ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome” (Ap 13,16-17),
- è il tempo del deserto, l’acqua sgorgherà dalla roccia e il vero pane cadrà dal cielo (Esodo 16-17): morsi da questi serpenti alziamo lo sguardo verso colui che è stato innalzato sulla Croce, nessun veleno ci recherà danno, nessuna paura incriminerà le nostre certezze (Gv 3,14).
Restiamo lì con Gesù nell’orto di questa notte infame, riversata sulla nostra terra, di tradimenti e solitudine, di rinnegamenti e di vigliaccherie, senza puntare il dito su Pietro che non è riuscito a vegliare nemmeno un ora sola (Mc 14) e che con la spada in mano (consegnatagli dai grandi sistemi corrotti che procurano le armi e alimentano la guerra) è pronto a staccare l’orecchio a chi è falso come lui, e come noi (Gv 18): né di quei 12 e ne di questo resto c’è tanto da perderci tempo. Ciò che conta è non lasciarci travolgere dal sonno, non lasciarci drogare, credendo che tanto non cambierà nulla: non è stato così per quei due fessi come noi, di Adamo e Eva? E’ conseguenziale trovarsi nudo e senza forze!!! (Gn 2). Dobbiamo rimanere lì, dobbiamo pregare per non cadere in tentazione, non sgranocchiando corone e canticchiando vie crucis con il marchio delle nostre sconfinate ipocrisie, ma in intimità con lo Sposo, percepire il suo amore che dissolve ogni paura. Da questa stazione resteremo irremovibili dinanzi alle proposte affascinanti del maligno: 1)che ci aspetta all’angolo dei nostri desideri; 2)mostrandoci il brivido di numerosi like e di tanto successo; 3) ed immergerci infine nel delirio di poter fare a meno di Dio, diretti verso la discarica dell’eutanasia per farla finita per sempre (Mt 4).
C’è una Tunica da indossare e questo è il tempo giusto: pregare, discernere, resistere, scegliere, studiare, informarsi. Quella tunica gettata a sorte senza cuciture, da cima a fondo (Mt 27,35), tolta a Giuseppe e poi ridata dal Faraone, (Gn 37,24-41,14), stracciata dal sommo sacerdote, (Mt 26,65), coperta di cenere da Davide (2Sam 12), prefigurata sul Tabor piena di luce (Mt 17), vista da Giovanni e Pietro per terra nel sepolcro nuovo, e da Maria indossata dai due Angeli (Gv 20). Da Pentecoste “rivestiti di potenza dall'alto” (Lc 24,49) senza falsità, senza ipocrisie, entriamo alle nozze, “Davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide” tenendo “rami di palma nelle” nostre “mani. E” gridando “a gran voce: "La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello" (Ap 7,9-10): uccisi, ma risorti, colpiti ma non affondati… certi che questa Pasqua non si scriverà ancora con segni vuoti di immagini che si elevano e di uova che esplodono, ma risplenderà in quel piccolo resto: “centoquaranta-quattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele” (Ap7,4).
“PADRE MIO, SE QUESTO CALICE NON PUÒ PASSARE VIA SENZA CHE IO LO BEVA, SI COMPIA LA TUA VOLONTÀ" (Mt 26,42).
C’è un aurora che ci aspetta, Giuda arriva e con lui niente di meno che i sacerdoti del tempio, non c’é da stupirsi, ma piuttosto “ Non lasciamoci confondere” (Papa Benedetto XVI).
Alessano 13 Febbraio 2023 P. Mario Salvatore Oliva
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