W SAN MARCO... Il seminatore semina la PAROLA!!! ...coloro che ascoltano la Parola, l accolgono e portano frutto!!!
Nei sentieri della Parola immergiamo tutto il nostro cammino
e attraverso i colori della Festa ne accogliamo sempre il buon Seme
che dal Cielo discende per farsi carne nella nostra esistenza.
C’è però un pericolo in agguato, poiché nella strada, nei crocevia delle nostre culture popolari, distratti dai colori variopinti delle nostre culture folcloristiche, tanti uccelli rapaci possono rubarci il Seme della Parola: li la Parola si smarrisce, si confonde con altri suoni stordanti e, finita la festa, restiamo vuoti, come le nostre piazze, vuoti senza la gioia, vuoti di pace, vuoti di vita. “Vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede” (1Pt 5,8).
Non c’è però solo la piazza a portarci lontano dalla Parola ma anche una religiosità sterile che non porta frutto, accendiamo candele, andiamo dietro ai Santi e nelle processioni anche dietro per farci la passeggiata con loro, veniamo alla Messa solo perché c’è un occasione ma il Mistero dell’Eucarestia non è il pane Domenicale della nostra Vita, ci sentiamo a posto con la coscienza poiché abbiamo fatto il nostro dovere, ci sentiamo giusti guardando gli altri, con il nostro Santo siamo bravi devoti, ma questo terreno della nostra vita rimane duro, impenetrabile, pietrificato dalla nostra lontananza, dalla nostra ignoranza, dalla nostra vita arida di Fede, (che non significa credere che Dio c’è ma piuttosto essere impregnati di Spirito Santo), in questo terreno attecchisce qualcosa ma passata la festa tutto muore, tutto passa, e mentre i giorni della nostra vita scorrono, l’aridità del cuore rafforza la corazza impenetrabile che ci costruiamo attorno al vortice dei nostri stress, delle nostre ansie, delle nostre corse sui binari dell’apparenza, del materialismo, dell’avidità, dell’avere, della smania di sentimenti da usa e getta. “Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee, perché è bene che il cuore venga sostenuto dalla grazia e non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne fanno uso” (Eb 13,9).