Un mese con SAN BASILIO!!! Un albero buono: da frutti buoni.
...Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé!!! Gal 5,22
Il dramma della sterilità avanza e l’orizzonte
del consumismo annienta la linfa che crea e che genera.
Sterile una famiglia che annientata dalla paura, calcola, pianifica, accumula per poi sperimentare solo la sottrazione del tempo, delle cose consumate, incise nei fallimenti senza numeri e nelle rughe della solitudine e dell’insoddisfazione…
...sterile la nostra società dove l’abbattimento dei servizi e il lievitare dei costi ha annientato l’umanità, tutto nel dramma di una sanità dove si è estinto il traguardo di una salute stabile e dove in borsa c’è solo in gioco il denaro sporco di sangue di terrificanti pizzi, con l’amaro e solo risultato che il tempo che ti resta, ti basta solo per scontarti il mutuo di tanta ingiustizia…
...sterile il sistema chiesa che a forza di imitare e conformarsi alle linee guida di chi ha deciso per tutti, rincorre chi non è in regola. Nello spreco di tante energie inutili non riesce più a vedere Zaccheo, ormai stanco di starsene sull’albero su quella strada dove non passa più nessuno. Ci siamo arricchiti di tutto tranne che di umanità, la sola che può rendere vera questa misericordia incastrata sulla bocca di tanti senza possibilità d’uscita.
C’è una desertificazione in atto, non possono le creme di bellezza più nascondere
la lebbra di una depressione che oltre la coltre ci divora e ci marcisce;
non possono i like dei nostri post, che catturano solo gli imbambolati davanti
al telefono, che passano le giornate senza fare nulla,
riempire solo il vuoto esistenziale che ci trasciniamo dentro.
Anche le nostre feste sono state colpite da questa desertificazione!!!
… i segni della Fede ormai in estinzione: hanno permesso ai serpenti di sedersi nelle nostre piazze indisturbati e perfino applauditi nei primi posti nelle nostre chiese; hanno dato il via libera ad un linguaggio effimero, quello della convivenza dell’artificiale, della devastazione dell’uomo e della donna e dunque dell’umanità dove si snoda il lessico dell’inclusione, dove tutto è lecito tanto “il nostro dio” ci ama tutti; hanno permesso di incastrarci nelle mani di serpenti velenosi in balia delle loro decisioni che fanno tutto per il nostro bene e che ci invitano a fidarci di loro come gesto d’amore, così come abbiamo già imparato al tempo della vaccinazione; hanno dato il via libera ai sieri con la conseguenza di una coscienza inerme, tanto che guai ad invitare a spegnere questi cellulari in chiesa, guai a dire che dobbiamo convertirci, guai a svegliare i cuori per sperimentare la bellezza dei sentimenti del rispetto, dell’attenzione; hanno costituito una società malata in declino.
“Che risponderai a Dio, tu che vesti i muri e non vesti il tuo simile?
Tu che ami il tuo cavallo e non hai uno sguardo per il fratello in miseria?
Tu che lasci marcire il tuo grano e non nutri chi ha fame? (San Basilio Magno)
Con San Basilio torniamo a far germogliare i frutti della nostra Fede, nel linguaggio della Festa i nostri gesti diventino fecondi e nel dono dello Spirito tutto diventi vita!!!
Lo Spirito Santo, nel fiorire delle nostre iniziative, nella musica che anima le nostre serate e nei colori della nostra piazza, ci dia di gustare i frutti della fede.
Consapevoli della sterilità che c’è intorno
risuoni ora la profezia di Isaia:
“Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria
del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani
fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio, non temete! (Is 35, 1-4) .
Castanea 2 Luglio 2024 P. Mario Salvatore Oliva
del consumismo annienta la linfa che crea e che genera.
Sterile una famiglia che annientata dalla paura, calcola, pianifica, accumula per poi sperimentare solo la sottrazione del tempo, delle cose consumate, incise nei fallimenti senza numeri e nelle rughe della solitudine e dell’insoddisfazione…
...sterile la nostra società dove l’abbattimento dei servizi e il lievitare dei costi ha annientato l’umanità, tutto nel dramma di una sanità dove si è estinto il traguardo di una salute stabile e dove in borsa c’è solo in gioco il denaro sporco di sangue di terrificanti pizzi, con l’amaro e solo risultato che il tempo che ti resta, ti basta solo per scontarti il mutuo di tanta ingiustizia…
...sterile il sistema chiesa che a forza di imitare e conformarsi alle linee guida di chi ha deciso per tutti, rincorre chi non è in regola. Nello spreco di tante energie inutili non riesce più a vedere Zaccheo, ormai stanco di starsene sull’albero su quella strada dove non passa più nessuno. Ci siamo arricchiti di tutto tranne che di umanità, la sola che può rendere vera questa misericordia incastrata sulla bocca di tanti senza possibilità d’uscita.
C’è una desertificazione in atto, non possono le creme di bellezza più nascondere
la lebbra di una depressione che oltre la coltre ci divora e ci marcisce;
non possono i like dei nostri post, che catturano solo gli imbambolati davanti
al telefono, che passano le giornate senza fare nulla,
riempire solo il vuoto esistenziale che ci trasciniamo dentro.
Anche le nostre feste sono state colpite da questa desertificazione!!!
… i segni della Fede ormai in estinzione: hanno permesso ai serpenti di sedersi nelle nostre piazze indisturbati e perfino applauditi nei primi posti nelle nostre chiese; hanno dato il via libera ad un linguaggio effimero, quello della convivenza dell’artificiale, della devastazione dell’uomo e della donna e dunque dell’umanità dove si snoda il lessico dell’inclusione, dove tutto è lecito tanto “il nostro dio” ci ama tutti; hanno permesso di incastrarci nelle mani di serpenti velenosi in balia delle loro decisioni che fanno tutto per il nostro bene e che ci invitano a fidarci di loro come gesto d’amore, così come abbiamo già imparato al tempo della vaccinazione; hanno dato il via libera ai sieri con la conseguenza di una coscienza inerme, tanto che guai ad invitare a spegnere questi cellulari in chiesa, guai a dire che dobbiamo convertirci, guai a svegliare i cuori per sperimentare la bellezza dei sentimenti del rispetto, dell’attenzione; hanno costituito una società malata in declino.
“Che risponderai a Dio, tu che vesti i muri e non vesti il tuo simile?
Tu che ami il tuo cavallo e non hai uno sguardo per il fratello in miseria?
Tu che lasci marcire il tuo grano e non nutri chi ha fame? (San Basilio Magno)
Con San Basilio torniamo a far germogliare i frutti della nostra Fede, nel linguaggio della Festa i nostri gesti diventino fecondi e nel dono dello Spirito tutto diventi vita!!!
Lo Spirito Santo, nel fiorire delle nostre iniziative, nella musica che anima le nostre serate e nei colori della nostra piazza, ci dia di gustare i frutti della fede.
Consapevoli della sterilità che c’è intorno
risuoni ora la profezia di Isaia:
“Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria
del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani
fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio, non temete! (Is 35, 1-4) .
Castanea 2 Luglio 2024 P. Mario Salvatore Oliva