...PENTECOSTE!!! "DENTRO UN FUOCO DI LUCE"
Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Mt 28,19
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,
bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito,
camminiamo anche secondo lo Spirito. Galati 5, 22-25.
Dal Padre, per mezzo di Gesù, nello Spirito Santo veniamo immersi nella Vita stessa di Dio:
* la sua Vita prende forma con un pizzico di lievito, delle nostre acidità, con la farina delle nostre capacità veniamo impastati dalla forza potente del Vangelo e nel Fuoco dello Spirto diventiamo Pane per il mondo…;
* il suo Amore, penetrando nei nostri cuori pietrificati dall’arsura, libera quell’acqua viva delle nostre conquiste, ristagnate dall’egoismo e dalle nostre chiusure, e arricchiti dai Sali minerali della Liturgia, diventiamo acqua zampillante che disseta il mondo e da vita ai deserti aridi (Sal 107,35) …;
* la Sua Comunione d’Amore rompe i muri di cemento armato dei nostri egoismi, dei nostri preconcetti, delle nostre solitudini, delle nostre paure, e nella convivialità delle differenze (Don Tonino Bello), unendo le nostre mani con il forestiero, non più minaccia ma polline che feconda, ci rende capaci di frutti gustosi e di cibi succulenti (Is 25,20) …;
* il Soffio della sua circolarità d’Amore tocca il fango che ci portiamo addosso, di tanti fallimenti, di tante prove disumane, di tante lacerazioni, e intessendoli tra loro ci rende concime per i tanti alberi nudi che, fertilizzati dall’amore, si rivestono di foglie e diventano casa per i tanti uccelli che volano liberi...;
* la sua Tenerezza si riversa come balsamo sulle tante nostre ferite che, nel frantoio del nostro capolinea, fa sgorgare un olio che guarisce e che si riversa sulle tante ferite del mondo, e mentre portiamo i pesi gli uni degli altri, le ferite diventano feritoie della sua Luce (Ermes Ronchi) che consola...;
* la sua Potenza distrugge le tante catene inique delle nostre scelte sbagliate, liberandoci dal giogo di tante corruzioni, di tanti interessi sporchi, del dio denaro che ci inebria per farci poi svegliare nella nuda realtà di un labirinto dove è difficile trovare la via d’uscita - è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago (Mt 19,24) - e solo perché liberi, smuoviamo i massi dei sepolcri, congegnati ad ok dal principe di questo mondo mentre tende invano trappole per fermarci...
L’Augurio di questa straordinaria Pentecoste è che questo raggio dello Spirito
che vibra nelle Parole di Orietta, rompa gli argini della nostra cassaforte blindata,
ci innalzi oltre quel limite che ci tiene rinchiusi nelle miopie delle nostre illuse sicurezze:
“La beatitudine non sta nel cercare, nel desiderare, nell’avere fame, ma sta nella causa,
cioè nella promessa di Dio “ saranno saziati”. Dio sazierà, è una promessa del compimento
della vita oltre la morte. Ma è solo quello, è un annuncio che si realizza già nel presente:
Dio, garantendo di saziare, garantisce la vita. Dio propone proprio la Sua persona
come capace di saziare; non viene detto che verrà saziato con degli oggetti,
ma che verrà saziato con la giustizia. Colui che ha fame e sete di giustizia
sarà soddisfatto raggiungendo la giustizia, cioè la buona relazione con Dio.
La sazietà, la pienezza di vita, chiamiamola soddisfazione personale piena
e definitiva, viene raggiunta nell’incontro con Dio,
anticipato in questa vita e pieno ed eterno oltre la morte” (Orietta).
...è solo allora che nell’ultimo respiro a questo mondo,
accoglieremo il grande e solenne invito di gioia:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno
preparato per voi fin dalla creazione del mondo!!!” (Mt 25, 34)
Badiavecchia 25 Maggio 2020 P. Mario Salvatore Oliva
bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito,
camminiamo anche secondo lo Spirito. Galati 5, 22-25.
Dal Padre, per mezzo di Gesù, nello Spirito Santo veniamo immersi nella Vita stessa di Dio:
* la sua Vita prende forma con un pizzico di lievito, delle nostre acidità, con la farina delle nostre capacità veniamo impastati dalla forza potente del Vangelo e nel Fuoco dello Spirto diventiamo Pane per il mondo…;
* il suo Amore, penetrando nei nostri cuori pietrificati dall’arsura, libera quell’acqua viva delle nostre conquiste, ristagnate dall’egoismo e dalle nostre chiusure, e arricchiti dai Sali minerali della Liturgia, diventiamo acqua zampillante che disseta il mondo e da vita ai deserti aridi (Sal 107,35) …;
* la Sua Comunione d’Amore rompe i muri di cemento armato dei nostri egoismi, dei nostri preconcetti, delle nostre solitudini, delle nostre paure, e nella convivialità delle differenze (Don Tonino Bello), unendo le nostre mani con il forestiero, non più minaccia ma polline che feconda, ci rende capaci di frutti gustosi e di cibi succulenti (Is 25,20) …;
* il Soffio della sua circolarità d’Amore tocca il fango che ci portiamo addosso, di tanti fallimenti, di tante prove disumane, di tante lacerazioni, e intessendoli tra loro ci rende concime per i tanti alberi nudi che, fertilizzati dall’amore, si rivestono di foglie e diventano casa per i tanti uccelli che volano liberi...;
* la sua Tenerezza si riversa come balsamo sulle tante nostre ferite che, nel frantoio del nostro capolinea, fa sgorgare un olio che guarisce e che si riversa sulle tante ferite del mondo, e mentre portiamo i pesi gli uni degli altri, le ferite diventano feritoie della sua Luce (Ermes Ronchi) che consola...;
* la sua Potenza distrugge le tante catene inique delle nostre scelte sbagliate, liberandoci dal giogo di tante corruzioni, di tanti interessi sporchi, del dio denaro che ci inebria per farci poi svegliare nella nuda realtà di un labirinto dove è difficile trovare la via d’uscita - è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago (Mt 19,24) - e solo perché liberi, smuoviamo i massi dei sepolcri, congegnati ad ok dal principe di questo mondo mentre tende invano trappole per fermarci...
L’Augurio di questa straordinaria Pentecoste è che questo raggio dello Spirito
che vibra nelle Parole di Orietta, rompa gli argini della nostra cassaforte blindata,
ci innalzi oltre quel limite che ci tiene rinchiusi nelle miopie delle nostre illuse sicurezze:
“La beatitudine non sta nel cercare, nel desiderare, nell’avere fame, ma sta nella causa,
cioè nella promessa di Dio “ saranno saziati”. Dio sazierà, è una promessa del compimento
della vita oltre la morte. Ma è solo quello, è un annuncio che si realizza già nel presente:
Dio, garantendo di saziare, garantisce la vita. Dio propone proprio la Sua persona
come capace di saziare; non viene detto che verrà saziato con degli oggetti,
ma che verrà saziato con la giustizia. Colui che ha fame e sete di giustizia
sarà soddisfatto raggiungendo la giustizia, cioè la buona relazione con Dio.
La sazietà, la pienezza di vita, chiamiamola soddisfazione personale piena
e definitiva, viene raggiunta nell’incontro con Dio,
anticipato in questa vita e pieno ed eterno oltre la morte” (Orietta).
...è solo allora che nell’ultimo respiro a questo mondo,
accoglieremo il grande e solenne invito di gioia:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno
preparato per voi fin dalla creazione del mondo!!!” (Mt 25, 34)
Badiavecchia 25 Maggio 2020 P. Mario Salvatore Oliva