Festa dei Santi Marco e Antonio 2008

Beati quelli che ascoltano
la Parola di Dio
e la Vivono
ogni giorno

 Carissimi prepariamoci a vivere con grande gioia il 26 di Agosfo il Primo Anno della Consacrazione della Chiesa dei Santi Pasquale e Marco che ci prepara ad iniziare giorno 30 la Grande Fesfa dei San fi Marco e Antonio!!!
Tutto Trova senso nella nostra vita Comunitaria quando l'occasione di un evento non perde di vista il cuore della nostra Fede: Cristo Morto e Risorto!!! Sono a volte preoccupato che Tanti di noi guardano questi momenti basandoli solo su occasioni umane, ponendo, altri, il proprio sforzo e il proprio interesse per ogni riuscita per giudicarlo con i parametri di un paese in movimento affollato da tanta gente. Questa mia preoccupazione non trova la sua fonte nella statistica numerica di parfecipazione alla nostra vita ecclesiale me ne guardi bene nel giudicare un fratello dal fatto se frequenti o meno la vifa della chiesa - ma in un atteggiamento di facile indifferenza, di facile silenzio al discorso della Fede, che spesso caratterizza la vila dei nosstri paesi.
Il desiderio di un'Pastore non è soltanto che una Festa riesca bene, che ci faccia divertire, che non manchi lo spettacolo o i giochi d‘arfificio. Null'altro mi spinge, inventando tante strategie, fra mille linguaggi, quello di far incontrare Gesù: un Uomo straordinario, che ha camminato duemila anni fa su questa terra scegliendo una strada contro corrente: contro le ideologie religiose, che in un ingegno di potere umano, hanno oppresso e opprimono ancora le coscienze degli uomini che, in buona fede, hanno visto e vedono in esse quello che di fatto non c'è; contro le istituzioni politiche,parlando di un Regno che appartiene ai deboli, ai poveri, agli ultimi... e poiche’ ha detto di essere Dio, la strada verso la condanna a morte è stata l'occasione per toglierlo di mezzo, ...Troppo scomodo!!! …bisognava far tacere questra lingua che parlava molto: meglio uccidere uno che piuttosto far
perire “tullo il mondo!!! C'è stata però qualcosa che, in questo piano di marte, non è andata a buon fine: dopo duemila anni non si riesce a farlo Tacere, non si riesce a fermalo, non si riesce ad eliminarlo... Perché? Una risposta forse c‘è... finché ci saranno poveri, emarginati, perseguitati, ultimi, uomini onesti, amanti della verità della libertà, Lui è Vivo e vivrà ancora!!! Non è solo Hitler che voleva porlare avanti quesla condanna a morte, questi uomini ci sono ancora, è fatto di un esercito di tanti che ci sono dentro senza saperlo!!!
Il mio desiderio è questo, quello di farvi innamorare di quest'uomo, ma il vostro qual'è? Nel Vangelo si parla di un uomo di Nome Zaccheo che per vederlo è salito su un'albero, Lui era un esattore delle Tasse che rubava i poveri, quel giorno lo vide e la sua vila cambiò …si parla anche di un'al’rto uomo di Nome Giuda Iscariota, poiché si aspettava qualcosa di grande per se, rimase deluso di quest'uomo e lo vendette per trenta denari.L'indifferenza,il silenzio dei nostri giorni, dei nostri “tempi, e peggiore di questi due atteggiamenti dove infondo una risposta di fatto c'è. Perche’ allora non accorgersi che Lui è lì accanto a te, che ti conosce profondamente, più di quanto tu sai di Te, lo senti??? Perche' accorgersi quando, chiudendo un giorno gli occhi a questa vita, ci si ritrova alle porte dell'inferno, fra le fiamme che per tutta l’eternità bruciano e tormentano le anime che non hanno nemmeno per un attimo in questa vita rivolto lo sguardo verso quest'uomo, venuto quaggiù apposta per tirarci fuori da quesfa via senza uscita??? Quel giorno a questa porta sentirai una voce: “Ho avuto ame, ma la tua tavola era colma di benessere, di caos, preoccupato e impegna fo a farla diventare sempre più grande, usando ogni gioco di oppressione, di furbizia, contro ogni legge e ogni valore umano, tanto che non ti sei accorto che ave vo fame di te!  Ho avufo sete, ma il tuo interesse era solo di soddisfare i fuoi piaceri in frenabili del sesso, di facili fradimenti, di tante in fedeltà mosse dalla smania del divertimento e non mi hai visto che ave vo sete dei tuoi gesfi di attenzione e di affetto! Ero foresfiero, fuori dal tuo conto in banca, fuori dalle, tue assicurazioni, fuori dalle tue delusioni, fuori dal fuo mondo, fuori dai fuoi sacrifici, fuori dai tuoi mille sforzi per fare carriera, successo, per essere al disopra di tutti con il fuo 110 e lode! Ero nudo, non face vo parte dei tuoi vestiti firmati per cui spendevi per un pantlone Levis anche 200€, non facevo parte delle tue mode ad alta stile, dei tuoi cosmetici, dei tuoi trucchi, dei tuoi tatuaggi, delle tue delusioni quando qualche ruga ti aveva fatto cadere in depressione! Ero Malato, in carcere, in una chemioterapia che irruente ti si è presentata come la peggiore delle ingiustizie di Dio, in un fribunale di avvòcati, di compromessi, di lotte di potere, di raccomandazioni non andate a buon fine, ...li ti sei forse ricordato di me ma per insultarmi, per bestemmiare il mio nome, per rinfacciarmi la fua violenza e la tua amarezza!!!" (Dal Vangelo di Matteo Cap 24,31-46).
Ti chiedo perdono se per prepararti ad un evento come il Ricordo della Consacrazione della Chiesa e della Festa dei Santi Marco e Antonio ti ho forse messo in crisi, se ciò in Te è avvenuto vuol dire che per te quest'Uomo, Gesù di Nazaret sta diventando qualcuno (Se vuoi ne possiamo parlare), ma se questo ancora in Te è indifferente è l'ennesima occasione che passa dalla Tua vita, come tutte le feste, come Tamti ricordi, e quest'Uomo resterà per te ancora sconosciuîo, nell'ennesimo evento della nostra Parrocchia.
Questo Anno lo abbiamo dedicato a Maria, Lei è Maestra di queste cose che ho volufo dirtri , informarti sulla vicenda di Lourdes, di Fatima... se per caso pensi che queste siano parole mie, ti ricrederai sentendole dalle labbra di quetia Donna che un giorno, il 29 Agosto del 1953, ha pianto a Siracusa perché ancora non ci riguarda quel Vangelo che Marco ha fra le mani e quella Parola che con ardore predicava Antonio di Padova.

 



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ringraziamenti

Carissimi,
perdonatemi del ritardo ma è un mio dovere rendere noto a tutti di quanto è avvenuto nella nostra festa dello scorso settembre: la trasparenza è segno di una vera famiglia, di una autentica collaborazione che rende visibile, a quanti dubitano, che tutto si compie per il bene comune, spinti dall’Amore di Dio, visibile nell’affetto dei nostri Santi. Quest’anno è stato un anno difficile, molta è stata la sofferenza, non soltanto mia, ma di quanti si impegnano nella comunità. Non riusciamo a comprendere e ad accettare una persecuzione subdola e nascosta di un sistema misterico contro la trasparenza, la collaborazione fraterna che costituisce la vita di una autentica Comunità Cristiana. Chiedo ad alcuni, per fortuna pochi: “Cosa avete da rimproverare ad una scelta di trasparenza, dove tutto viene fatto alla luce di tutti? “Chiedo ancora: “Cosa avete da rimproverare ad una Comunità che ha scelto dal 2007 di non far parte più di un sistema, dove i principi umani, i principi della trasparenza non erano segno di una collaborazione, giudicando questa nostra scelta principio di divisione?” “Scegliere di stare dalla parte di un sistema giusto ed ecclesiale può essere giudicato causa di divisione?” E’ tutto un mistero questo giudizio, sono tutti misteri le accuse, i problemi creatici, il nostro voler stare fuori da tutte queste cose dove non c’è chiarezza e collaborazione fraterna. Noi della Chiesa non intendiamo giudicare nessuno, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma noi che seguiamo una Comunità e cioè Cristo; abbiamo scelto una strada: la Fede; una metodologia: la comunione fraterna; un impegno: la lealtà e la trasparenza; costi ciò che costi, anche purtroppo la divisione: Gesù ce l’ha detto chiaro: Chi segue me sarà perseguitato, non compreso e chiamato causa di divisione!!! In fondo la causa della sua Condanna a morte è la nostra stessa causa di sofferenza.
Ci tengo a dire a riguardo che non abbiamo nulla contro la Sagra della Capra a Forno, anzi come iniziativa è qualcosa di grande e di bello per una Comunità orgogliosa di esprimere se stessa, così come la Festa del Pane. Non sono parole, molti che collaboro in Chiesa sono stati incoraggiati a portare avanti questa iniziativa da me personalmente, lo dice il fatto che alcuni, e cioè la gran parte che svolgono un impegno in Parrocchia, danno una notevole collaborazione alla riuscita ed alla sopravvivenza di tale iniziativa. Noi come identità di Parrocchia l’unico motivo che ci ha spinti a scegliere di stare al di fuori di questa iniziativa è stato solo il non condividere il sistema misterico e subdolo che esprime questa organizzazione, che purtroppo ci dispiace dirlo sarà non molto tardi causa della sua estinzione, con grande dispiacere di tutti e della nostra Comunità. Lo abbiamo purtroppo subito questo sistema sia nel 2005 e sia nel 2006, in quegli anni abbiamo più volte lanciato un appello, spronato a cambiare, tutto è stato invano, tutto è stato inutile, mi sono accorto, con tanta amarezza che, il mio esserci come Parroco non veniva per nulla considerato, come una cosa dovuta. Un sistema dunque imposto a tutti, detentore di qualsiasi iniziativa, senza nessuna considerazione della Comunità. Ma il fatto peggiore era considerare tutto ciò come una cosa normale. (Questo è accaduto in qualche situazione anche quest’anno, come il Venerdì sera prima dello spettacolo, dove un sistema, sempre nascosto, prendendosi carico di certe scelte, non ha tenuto conto né del Parroco nè della Comunità: se si fosse consultato avrebbe scoperto la forza dell’unità, la gioia di divertirci insieme e di superare ogni problema,  -  sicuramente ha risolto una difficoltà, ma ha lanciato, forse senza pensare, tante sofferenze, quelle di non aver bisogno degli altri, quelle di non riconoscere chi si è fatto carico di tante iniziative, affermando implicitamente, che sono utili soltanto per andare a cercare soldi ma non ad esprimere la libertà di una loro scelta). Tutte queste sofferenze subite in questi anni mi hanno costretto nel 2007 a convocare tutto il paese, ed a quanti si sono presentati, oserei dire molti  più di prima, ho proposto una via preferenziale: la lealtà, la trasparenza, la fraterna collaborazione in ogni impegno e in ogni scelta, - nessuno è stato escluso solo chi non ama i principi evangelici si è escluso da solo!!! Questo l’ho voluto sottolineare contro chi si aggrappa ad affermazioni che esprimono solo eventi non autentici, come la spaccatura del paese, ci dispiace affermare a questi pochi che la maggioranza del nostro paese da oggi, forse per la prima volta, sta sentendo questo discorso poiché molti ogni anno guardando il bilancio, come quello di quest’anno, hanno sempre pensato alla riuscita della festa, in fondo dall’esterno tutto appare bello, ma non tutto ciò che luccica è oro. So però che, nonostante ciò, molti di voi avete un cuore sensibile, nell’ apprezzare il grande sacrificio di tanti fratelli e sorelle della nostra comunità che, non solo hanno messo a disposizione un impegno, ma hanno offerto la loro sofferenza: non è semplice impegnarsi e ricevere in cambio incomprensione, rifiuto, amarezza. Non intendo rimproverare chi è stato causa di tanta amarezza, anche perché credo che non si tratti di cattiveria ma solo di una facile ignoranza, nel senso che, vivendo lontano dalla comunità parrocchiale, si ignora la gioia, l’allegria, il comune fare insieme, l’entusiasmo, che ci spinge ad andare avanti e a proclamare con S. Paolo: “Tutto considero spazzatura di fronte alla sublimità di Cristo lasciando perdere tutte queste cose”. Questo per dire che siamo felici di essere a volte non compresi, il nostro unico dispiacere è vedere soffrire qualcuno per così inutile sofferenza! Affermando però che si tratta di qualcuno… questo lo sentiamo veramente di sottolinearlo, poiché il nostro paese di S. Marco è un paese di grande risorse e di grande bontà, di gente semplice, buona generosa, che da il meglio di se per la sua terra: lo si è visto dalla tanta gioia nella Processione e di tanti nostri uomini a portare i nostri Santi per le vie del nostro paese. Per questo rivolgo l’immenso grazie a Dio felice di servire questa Comunità, chiedendovi perdono se a volte, per il tanto dispiacere  e  la  delusione  ho pensato di lasciarvi,  ne  sono  veramente amareggiato di questo mio cattivo esempio e mi auguro che mi perdoniate, anch’io sono un uomo come voi fragile peccatore, però sono innamorato di Dio e nel suo nome vi chiedo scusa della mia povertà e a chi ha sofferto per causa mia!
Non scoraggiamoci mai, anche se umani e fragili andiamo avanti, certi che non è un opera nostra ma quella di Dio, forti a superare le difficoltà, felici di arrivare sempre al traguardo scoprendoci miracolati, cioè voluti bene dall’amore di Dio, e con l’entusiasmo pronti a dare sempre il meglio di noi per una giusta causa:  quella  che vive con riconoscenza la storia dei nostri padri che ci hanno preceduti, che  hanno  dato  l’altezza di una grande civiltà a questa terra: a noi tocca l’arduo impegno di custodirla e consegnarla a un futuro orgoglioso delle sue origini.
Un particolare grazie lo rivolgo a quanti si sono impegnati, Dio li ricompenserà nella vita eterna poiché lui è lento all’ira e grande nell’amore.

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