Le Beatitudini 2016-2017

2017

LA STRADA DELLE BEATITUDINI

Come ogni anno tracciamo un Cammino Spirituale per poter crescere sempre più nella Fede.
Come ogni anno tracciamo un Cammino Spirituale per poter crescere sempre più nella Fede. La Fede è un dono ma come ogni seme ha bisogno di cura per poter germogliare e portare frutto, chi non ha cura per la propria Fede ci dice Matteo cosa succede: “Sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strari-parono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande" (Matteo 7,26-27).
Nella via tracciata dalle Beatitudini, da quel termine “ASHRÉ” che in-dica proprio avanti, ci ritroveremo insieme ogni mese per entrare dentro ogni Beatitudine. Faremo questo viaggio insieme per poter essere protagonisti del Vangelo, che servono i professori, che servono le Catechesi se poi non diventiamo i primi operatori della Parola, rendendola Viva, Efficace proclamandola con la testimonianza della nostra vita?
Ecco allora tre piste dentro ogni laboratorio delle Beatitudini:
1) Una riflessione sulla Beatitudine dove emerga la profondità della Teologia, della Catechesi aiutati anche dalle riflessioni di grandi autori che hanno contribuito a rendere chiaro il messaggio del Vangelo.
2) Una Testimonianza di una Persona, non è importante che sia Santo ma che ci aiuti a scoprire dietro alcuni fatti concreti della sua Vita il “Dono della Beatitudine”.
3) Un esperienza propria che tocchi con mano la bellezza di quello che propone il Vangelo facendo scaturire dalla propria esperienza non solo il racconto di un modo di vivere ma anche un insegnamento per tutti.
Attorno a queste tre prospettive ci incontreremo ogni mese: “Perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella cari-tà, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio (Efesini 3,16-19).
Lontani da una cattedra e con l’impegno proprio e di tutti voi spe-rimenteremo la Gioia di camminare insieme.
Vostro Papà Mario Salvatore Oliva

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Prima Beatitudine Beati i Poveri Esercizi Spirituali

Per essere poveri in spirito prima di tutto bisogna cercare di essere liberi nei confronti delle cose.

Lavoro:
"Maria Grazia ci donerà una riflessione sulla Povertà, dopo di Lei Anna ci Parlerà di alcune caratteristiche della Vita Cistercense che ha caratterizzato la Vita di S. Ugo, infine prenderemo alcune testimonianze della Vita di Pippo: che serve a fare la guerra che ci allontana dal Regno di Dio e dalla povertà di Spirito?
1) Lavoro riflettiamo...
Scegli un brano del Vangelo dove tu possa tirare fuori questa povertà, o anche in altri passi della Bibbia!!!
In un mondo di benessere dove non ci manca nulla quanto egoismo, quante chiusure, quante grate nelle nostre
case che rivelano che l’altro mi fa paura...!!! Cosa pensi di questo mondo, cosa proponi, e tu come pensi che si possa vivere questa povertà???
2) Lavoro…,
Dice Gesù che c’è più Gioia nel dare che nel ricevere, ma se amiamo quelli che ci amano che merito ne avremo!!!
Prepara un Regalino di Natale e mettigli dentro un bigliettino con una Frase Biblica, incartalo bene che non si veda quello che c’è . Lo metteremo in un cesto davanti l’Altare e alla fine della Messa ognuno del Cammino Spirituale ne prenderà uno che non è suo (Solo chi ha partecipato). A secondo quello che riceverai sceglierai una persona che non pensa nessuno e che è sola. Questo gesto ti permetterà di essere protagonista del Regno di Dio dove muovendoci dalla povertà del cuore uniremo le nostre diversità per muovere l’amore in chi non ce l’ha:lontani dall’amor proprio doneremo un regalo che abbiamo ricevuto senza essere scelti mentre con il nostro, senza meriti, sappiamo di rendere altri cuori Beati di quella stessa del Vangelo, muovendo in avanti il Regno di Dio!!!.

 

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BEATI, PERCHÉ C’È PIÙ LIBERTÀ
               DI MARIA GRAZIA PUGLISI

Le "Beatitudini" sono il grido di gioia, di felicità, di Gesù che vive personalmente I'infinito dentro la sua carne: diventano il grido di gioia di ogni uomo che seguendo Lui, ha il coraggio di accettare la propria umanità sentendo che essa non è fallimento, inutilità, disperazione, ma spazio riempito dall'infinito Amore.
Le Beatitudini di Gesù sono portatrici di una novità rivoluzionaria, di un modello di felicità opposto a quello che di solito viene comunicato dai media, dal pensiero dominante. Per la mentalità mondana, è uno scandalo che Dio sia venuto a farsi uno di noi, che sia morto su una croce! Nella logica di questo mondo, coloro che Gesù proclama beati sono considerati "perdenti, i poveracci, i deboli". Sono esaltati invece il successo ad ogni costo, il benessere, l'arroganza del potere, l’affermazione di sé a scapito degli altri.
La beatitudine dice: beati voi poveri. E cosa ci saremmo aspettati che poi Gesù avrebbe detto "perché ci sarà un capovolgimento è diventerete ricchi? No il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell'altra vita! Beati, perché c'è più Dio in voi, c'è più libertà, meno attaccamento all'io e alle cose.
Beati perché custodite la speranza di tutti...

S. UGO E I CISTERCENSI
                   DI ANNA SOFIA

Il grande rinnovamento spirituale promosso dalla Riforma Gregoriana stimolò il desiderio generale di far ritorno alle fonti del cristianesimo per infondere nuova vita e migliorare il mondo secondo i nobili ideali della Chiesa primitiva. Quanti si sforzavano di purificare la gerarchia e il clero secolare dalle lusinghe del mondo, guardavano all’esempio lasciato dagli Apostoli; vari movimenti laicali trovavano nel Vangelo la fonte dì una ispirazione nuova per il loro programma di ricostruzione sociale e religiosa; all’interno delle comunità monastiche divenne sempre più forte il richiamo delle più antiche tradizioni dei Padri del Deserto.
Così, la scelta di vivere secondo la Regola, senza cedere a compromessi, insieme a un ardente desiderio di solitudine, divenne la pietra angolare della fondazione di Cîteaux. In tale abile combinazione degli ideali ascetici dell’eremitismo popolare con la forma tradizionale della vita monastica benedettina, consiste propriamente l’importanza della riforma cistercense. Cîteaux dava ampia possibilità di seguire le virtù eroiche dei Padri del Deserto a quanti lo desideravano, salvando al tempo stesso il carattere cenobitico della vita monastica e l’autorità ormai assoluta di san Benedetto e della sua Regola...

LA TESTIMONIANZA DI PIPPO BARTUCCIOTTO
                                              LA PACE TI FA RICCO

    La mia vita trova la sua sintesi nella Frase Evangelica che dice: Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza” Mt 11,25. Nella piccolezza Dio mi ha donato la sapienza, nella mia povertà Dio mi ha reso ricco, ricco della Fede, del sorriso che mi permette di affrontare le grandi sfide le grandi, le grandi prove. Certo mancando Assunta ho dovuto rimboccarmi le mani, ma non ho pensato di abbattermi, mai mi sono voltato indietro e qui che la Sapienza mostrandomi la strada da percorrere mi ha reso ricco, mi ha dato la possibilità di capire che la pace mi avrebbe salvato da tante rovine: a che servono le guerre, alla fine cosa vinci? Anzi ci perdi, ci perdi tempo e soprattutto soldi! No non serve la strada della vendetta, la strada dei tribunali, niente ho da vincere e tutto da perdere! Scelgo la strada che mi rende ricco di pace e di serenità, abbatto così la violenza, sciolgo tutti quei nodi con fermezza, con determinazione con sorriso, con sapienza. Dopo tanti anni ecco che sono soddisfatto, ancora non è tutto apposto ma la maggioranza delle cose sì e la mia ricchezza eccola raggiunta: Tinuccio è sereno e tranquillo, a Ginetto non gli manca nulla e con il grembiule ai fianchi mi dono felice e se prima per la strada dovevo camminare con paura ho ora solo mani  da stringere..



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Seconda Beatitudine Beati quelli che sono nel pianto

Bebe: Voglio far capire a tutti, con o senza disabilità, che «la vita è proprio una figata!».

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NEL MOMENTO DEL DOLORE IL DISCEPOLO
DI GESÙ CONSEGNA LA SUA VITA A DIO
                                                DI JENNY GIAMBOI

    La sofferenza nel cuore genera tristezza angoscia timore e paura: ma il vero afflitto che non si lascia abbattere dalla sofferenza è colui che ha il cuore tutto avvolto dalla giustizia di Dio, dal desiderio dell'anima di non trasgredire mai la sua legge, di fare del Vangelo lo stile della propria vita anche se questo dovesse comportare l'estrema povertà.
La strada per ottenere la pace dell'anima e dello spirito è l'affidamento totale della nostra vita al Signore che la custodisce come la pupilla dei suoi occhi, chi vuole trovare la gioia del suo spirito in seguito alla ingiustizia subita deve sempre rispondere con il bene sapendo che ogni consolazione viene dal Signore che ogni forma di pace, sia per lo spirito che per l'anima discendono solo dal Padre e del Cielo.
Nel momento del dolore il discepolo di Gesù consegna la sua vita a Dio rinnova la sua offerta e continua ad amare il Signore con cuore indiviso sapendo che, proprio con la sua storia di afflizione e di morte, rende gloria a Dio e instaura il suo Regno sulla terra...

BEATRICE VIO LA VITA È PROPRIO UNA FIGATA!
                                                           DI LILLI IMBESI

    Bebe, appena diciottenne, come tutti i ragazzi della sua età ama divertirsi: andare al centro commerciale o ai concerti con le amiche, mettersi in tiro per uscire la sera… non ci sarebbe nulla di strano se stessimo parlando di una  teenager allegra, vivace, socievole e … normale.
Beatrice Vio (Bebe) è nata a Venezia il 4 marzo del 1997. È sempre stata una bambina vivace, sportiva e socievole, con una particolare attitudine ad aiutare il prossimo ed in particolare i bambini. La sua vita è sempre stata colma di interessi e grandi passioni: la scuola, il disegno e la pittura, gli Scout e soprattutto la scherma (ha cominciato a tirare di fioretto già a 6 anni, dimostrandosi subito molto portata).
Ma, il 20 novembre 2008, all’età di 11 anni, è stata improvvisamente colpita da una meningite fulminante che ha causato una grave infezione del sangue che ha devastato il suo giovane corpo,  con annessa necrosi, ad avambracci e gambe e che ha portato alla tragica conseguenza dell’amputazione di tutti e quattro gli arti.
Ma per Bebe tuttavia non è la fine, non si è lasciata sopraffare dalle conseguenze della grave malattia, anzi, essa,  rappresenta soltanto una piccola parentesi tra quello che era prima – una bambina con una famiglia fantastica, moltissimi amici e le “tre S” (scuola, scout, scherma) – e quello che è diventata, ovvero un’adolescente  comunque felice, con ancora più amici di prima e sempre le “tre S”, ma un po’ cambiate e, con la grinta e la forza che le sono proprie, è tornata ad affrontare la vita con l’energia ed il sorriso di sempre, riprendendo a fare ciò che faceva prima con uno dei suoi più grandi desideri ovvero quello di poter tornare a tirare di scherma...

LA TESTIMONIANZA DI CATERINA CAPILLI
                      “SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ!”

    Di esperienze tutti ne abbiamo, da esse o ne usciamo forti o ne usciamo deboli. io ho tante esperienze, forse tutta la mia vita è stata accompagnata dalla tribolazione e dalle lacrime che mi hanno indebolito gli occhi. Diverse volte sono caduta, sprofondata sotto il peso del dolore, ma in tutta la mia sofferenza non sono stata mai sola perchè ho avuto la compagnia invisibile della mia piccola fede in Dio.
In uno dei tanti momenti di sofferenza c’è quella della perdita di Ettore, lì mi sono affidata nelle mani di Gesù , alzando lo sguardo verso la croce. L’esperienza che ho vissuto tre anni fa ha portato via con se sotto un metro di terra un pezzo del mio cuore, ciò che io e la mia famiglia abbiamo vissuto non è facile da raccontare o far capire , sò soltanto che aspettavo una gioia e invece il mondo intero mi ha schiacciata col suo peso. Ero dietro la sala parto ho udito il pianto di Ettore che veniva al mondo, ho ringraziato Dio , ma poi l’attesa, le urla disperate,  l’avanti e indietro dei medici, il non avere notizie mi ha messo l’ansia addosso, mi sono isolata dagli altri familiari e ho pregato il Padre nostro senza sapere nulla di quanto poi in modo insicuro e confuso ci è stato detto, ognuno di noi si è chiuso e siamo crollati sotto un enorme peso, ci univa un grande dolore e seppure non avevamo la forza, il coraggio, dovevamo reagire per aiutare i nostri cari, tutti ci siamo sentiti fragili impotenti, deboli. Io nella mia impotenza e fragilità mi sono rivolta a Dio mettendomi tra le sue braccia implorando il suo aiuto su tutti noi, in particolare su Ettore...



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Terza Beatitudine Beati i Miti

Potete essere miti, potete essere mansueti, potete essere non violenti, non arraffoni né arrivisti, potete tranquillamente affrontare la vita perché Dio vi lascia in eredità la terra, la possibilità di vita, le condizioni buone per realizzare la vita.

 Lavoro:
"La nostra Carmelina ha preparato una bella riflessione: i Miti sono i forti, rendono una terra Meravigliosa. La nostra Katia, con la sua esperienza di Vita, ci aiuterà a capire che il non cedere al rancore e scegliere di amare con mitezza non è arrendersi ma piuttosto il coraggio di seguire l’unica strada che ci fa superare tante prove capace di mantenere l’equilibrio del cuore. Daniela donandoci la Testimonianza degli Eroi Miti ci spingerà a desiderare questo dono per procedere in Avanti poiché i Miti spingono la vita, la storia la terra”.
1) Lavoro riflettiamo...
Immergiti nella Bibbia trova alcuni personaggi che con la Mitezza hanno cambiato la terra. Tante storie si intersecano dove il potere della violenza viene sempre spiazzato dalla forza dei miti: quella della Croce lo esprime in un moto veramente chiaro e attorno alla Croce tantissime altre storie. Fatti ricercatore di queste storie tira fuori il segreto della Mitezza: qual è la forza dei Miti, perché non dobbiamo cedere a quell’istinto di violenza??? Tira fuori le più grandi motivazioni per qui vale la pena essere Mite!!!
2) Lavoro…,
Sta per iniziare la Quaresima l’hanno scorso abbiamo gettato un seme quest’anno invece desidero proporvi l’impegno a spalcare strade aiutate dalle Beatitudini che ognuno di voi ha ricevuto. Ogni giorno pertanto metteremo un Cartello stradale di indicazione, di divieto e di attenzione. Pertanto nella Tua Beatitudine trova questi tre elementi e mettili per iscritto raccoglieremo queste tre cartelli per rivelare la meta delle Beatitudini: il Giorno di Pasqua.
Buon Lavoro!!! Quante volte spesso rimpiangiamo di aver perso delle grandi occasioni,
ricordati che sbagliare è umano perseverare è diabolico: non perdere anche questa occasione!!!

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IL MITE NON È SOLTANTO COLUI CHE NON SI OPPONE AL MALVAGIO,
MA È ANCHE COLUI CHE CONFIDA NEL SIGNORE
                                                        DI CARMELINA CALABRESE

Dio lascia in eredità la terra ai "miti", allora riflettiamo insieme su che cosa si intende per mitezza" e su cosa significa "ereditare la terra".
1) La mitezza evangelica, presente nella terza beatitudine (Mt 5,5), e' una virtù che non ha solo una dimensione etica, come accadeva nel mondo greco, ma che si rivela come un dono divino, capace di fiorire nel cuore del credente come amore per l’altro, perdono, rigetto della violenza, fiducia nel giudizio di Dio. Si possono, quindi, assumere tutti i sinonimi che accompagnano la mitezza nel nostro vocabolario per cui la persona mite è paziente, benigna, benevola, docile, buona, dolce, mansueta, clemente, affabile, umana e gentile all’interno di una società crudele, dura, spietata.
2) Mite", è colui che si orienta fortemente verso Dio. In una frase parallela abbiamo trovato "Chi spe-ra nel Signore possederà la terra"; allora potremmo dire che il mite non è soltanto colui che non si op-pone al malvagio, ma è anche colui che confida nel Signore, che pone nel Signore il suo fondamento , la sua fede, la sua fiducia. Non si tratta semplicemente di un atteggiamento di esclusione – "Non fa-re qualcosa" – ma diventa un’azione positiva, è un porre la fiducia nel Signore anziché nella violenza...

 “SONO MACINATA COME UN CHICCO DI GRANO”
MA NONOSTANTE LE CONTINUE OFFERENZE SIA FISICHE CHE SPIRITUALI,
BERNADETTE: MAI SI È LASCIATA ANDARE ALLA DISPERAZIONE!
                                               DI DANIELA LINGUAGLOSSA
Bernadette non si inorgoglì mai dell’eccezionale esperienza di cui era stata protagonista. È semplice e mite, ma risoluta nella sua posizione e non è disposta a patteggiare con nessuno, di fronte agli scettici irriducibili si limita a dire: «Non sono stata incaricata di farvi credere. Sono stata incaricata di riferire».
Sin dalle prime apparizioni fu considerata pazza e visionaria, ma questo non la preoccupò, la sua fiducia in quella Signora era talmente tanta che nulla le faceva paura, anche quando fu minacciata di essere messa in carcere.
La campagna di stampa contro Bernadette continuava e la gente assillava la povera ragazza con una curiosità morbosa, subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura, anche dalla chiesa. Vogliono farla crollare, affinché cessi quell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni… Ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza.

LA TESTIMONIANZA DI KATIA GIAMBOI
LAMENTARSI NON RISOLVE I PROBLEMI DICERTO,
PREFERISCO AFFRONTARLI RISOLVERLI CON LA FORZA DI DIO,
CON LA CERTEZZA CHE LUI È VICINO A MEN OGNI MOMENTO DELLA MIA VITA”

Nella mia vita ho avuto tanti problemi soprattutto di salute, ma una vera famiglia su cui contare che mi ha dato l’esempio per affrontare i problemi e Dio sempre vicino a me, sempre presente al mio fianco per aiutarmi ad affrontare e superare i miei problemi, ma la sua bellezza l’ho conosciuta meglio quando è arrivato Padre Mario proponendoci un cammino con diverse esperienze che ho sempre accettato per migliorarmi spiritualmente. Solitamente non sono una che si lamenta, anzi penso che lamentarsi non risolve i problemi dicerto, preferisco affrontarli e risolverli con la forza di Dio, con la certezza che lui è vicino a me in ogni momento della mia vita, nelle mie battaglie, con piena fiducia in Lui, che non mi abban-donerà mai, né mi deluderà, ed io oriento la mia vita verso di Lui, mia forza, mio rifugio, mio consolatore.
Da ragazza non mi lamentavo neanche, però nel mio cuore chiedevo a Dio il motivo delle pene d’amore o dei problemi che abbiamo avuto a casa quando mio papà sfogava nel vino il dispiacere per il problema alla schiena e a casa diventava intrattabile. Dopo tanti anni si è risolto...



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