14° Pellegrinaggio da Badiavecchia passando da San Basilio verso S. Marco

 Il Pellegrinaggio Mariano continua ad essere un grande Dono, una grande Testimonianza di Chiesa!!!
Ci distanziamo da tanti Programmi, facili convegni, animate discussioni, che spesso, sono eco di parole che volano al vento, che spengono solo la speranza e confondono i deboli e la nostra gente che, non conoscendo il dinamismo di questi linguaggi, ci aspetta nelle viuzze dimenticate della loro vita, e noi siamo disertori di queste adunanze, dove è segnalata e criticata la nostra assenza, usata anche per essere rigettati dai poteri forti. Nell’indicazione bella di Maria: Qualsiasi cosa vi dica fatela! (Gv 2,1-11), abbiamo scelto lì di preparare la Pasqua, lì dove ci ha indicati Gesù, per trasformare l’acqua della brocca degli uomini (Mc 14,13), nel vino delle nuove nozze. Per questo scegliamo di abitare tra la gente, come Gesù ha fatto, scegliamo la strada e non le nostre sacrestie, lì annunciamo la bella notizia del Vangelo, Gesù, consumando scarpe e non portandole nuove nelle nostre manifestazioni liturgiche!!!
Lo sappiamo siamo controcorrente, ma vogliamo assomigliare a Gesù, e il nostro grande Pellegrinaggio lo è a pieno, distante da certe processioni popolari animate solo dal folclore, da segni che mai diventano simboli di Fede, distanti da certe sontuose vare dove, se anche apparentemente ci sono immagini e fiori, sono spesso ornate da compromessi sporchi che sono contro il Vangelo e tutto il contrario del Vangelo. La nostra è una Marcia di Comunità diverse - (potevamo essere anche quattro ma siamo stati trattati con indifferenza, per questo ci siamo tirati indietro, poichè non abbiamo trovato mai nulla da condividere ma solo quella, visto che non abbiamo altra strada, di sostare con qualche bevanda offerta per ristorarci) - di periferia, anche esistenziali, lontane dallo sguardo dei capitalisti, poichè non produciamo, dobbiamo dirlo con fermezza, lontani da certi sguardi ecclesiali che ci minacciano di chiudere poiché la nostra presenza è uno spreco, lontani da certe globalizzazioni che abusano del termine di comunione e il loro abuso si radica nel fatto che quando difendi il tuo pensiero e la tua identità allora ti scartano, ti emarginano, ti escludono, e dopo averlo fatto ti additano assente, non sapendo che la nostra assenza è come quella di Gesù che passando in mezzo a loro se ne andò (Lc 4,30).
Mi piace sottolineare tutto questo, non per una smania di critica, nemmeno quello di unirmi alla facile dea lamentela del nostro usuale linguaggio odierno, ma lo faccio nella gioia di poter dire che qualcosa di grande, di immenso, e lasciatemelo affermare, di unico, sta per avvenire per la quattordicesima volta: poca gente, una insignificante parrocchia, rendono viva la Pentecoste!!! “Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?". Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di vino dolce". Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: "Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole. Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele: Avverrà: negli ultimi giorni - dice Dio - su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno. Farò prodigi lassù nel cielo e segni quaggiù sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo. Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e glorioso. E avverrà: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. (Atti 2, 9-21)”
Mossi dallo Spirito mettiamo insieme le nostre diversità, lontani da un devozionalismo bigotto, lontani da certi riti di parata, lontani da un certo folclore tipico siciliano, e condividiamo ciò che di diverso abbiamo, nell’unico amore per Gesù, e la sua Parola seminata nel profondo del nostro Cuore che porta in se i quattro terreni elencanti dal Vangelo di Marco (Mc 4), quello della strada fragile dove la Parola spesso viene rubata, quello pieno di sassi dove la Parola a causa della tribolazione e di tante difficoltà non riesce a mettere radici,  quello soffocato dalle spine di tante preoccupazioni, seduzioni e passioni, quello della terra buona che c’è dentro ognuno di noi capace di portare frutto. Siamo pronti a CONDIVIDERE senza dividere il grano dalla zizzania, senza scartare nessuno, senza definire confini e alzare steccati, cerchiamo ciò che ci unisce: “Gesù”, e insieme, come i colori dell’Arcobaleno, diamo Gloria, cantiamo il nostro Amore per Lui per 12 Km. Solo questo ci unisce, il nostro amore, la nostra passione per la sua Parola, attratti da Gesù, appassionati di Lui, innamorati di Lui insieme a Maria che per prima l’ha accolto, con Lei che per prima si è messa in Cammino, con Lei che non l’ha abbandonato sulla Croce, con Lei che ha creduto nella Risurrezione, con Lei presente nella Pentecoste, con Lei che non ama il folclore!!! Vogliamo fare nostre le espressioni di Don Tonino Bello: “Santa Maria, donna feriale, forse tu sola puoi capire che questa nostra follia di ricondurti entro i confini dell' esperienza terra, che noi pure viviamo, non è il segno di mode dissacratorie. Se per un attimo osiamo toglierti l'aureola, è perché vogliamo vedere quanto sei bella a capo scoperto. Se spegniamo i riflettori puntati su di te, è perché ci sembra di misurare meglio l'onnipotenza di Dio, che dietro le ombre della tua carne ha nascosto le sorgenti della luce. Sappiamo bene che sei stata destinata a navigazioni di alto mare. Ma se ti costringiamo a veleggiare sotto costa, non è perché vogliamo ridurti ai livelli del nostro piccolo cabotaggio. È perché, vedendoti così vicina alle spiagge del nostro scoraggiamento, ci possa afferrare la coscienza di essere chiamati pure noi ad avventurarci, come te, negli oceani della libertà. Santa Maria, donna feriale, aiutaci a comprendere che il capitolo più fecondo della teologia non è quello che ti pone all'interno della Bibbia o della patristica, della spiritualità o della liturgia, dei dogmi o dell'arte. Ma è quello che ti colloca all'interno della casa di Nazaret, dove tra pentole e telai, tra lacrime e preghiere, tra gomitoli di lana e rotoli della Scrittura, hai sperimentato, in tutto lo spessore della tua naturale femminilità, gioie senza malizia, amarezze senza disperazioni, partenze senza ritorni. Santa Maria, donna feriale, liberaci dalle nostalgie dell'epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza. Allenta gli ormeggi delle nostre paure, perché possiamo sperimentare come te l'abbandono alla volontà di Dio nelle pieghe prosaiche del tempo e nelle agonie lente delle ore. E torna a camminare discretamente con noi, o creatura straordinaria innamorata di normalità, che prima di essere incoronata Regina del cielo hai ingoiato la polvere della nostra povera terra”.
    Grazie Don Tonino anche noi non riusciamo a vederla dietro una banda, stona la sua semplicità con tutto quell’oro che le si mette addosso, è lontana la sua dolcezza da certe immagini che si addicono ai fanti ed ai re, non mi sembra che Bernardette, nè Francesco, Giacinta e Lucia l’hanno vista scendere da una carrozza di cavalli, nè da una vara sontuosa del 700, nè l’hanno vista con i tacchi a spillo e vestita dalle firme ben note dello sfarzo e del lusso, eppure hanno detto che era bellissima, che nessuno in questa terra può immaginare tale bellezza, ma quale? Quella del Cuore limpido, quella del Cuore innamorato di Gesù, per questo uniti a Fatima e a Lourdes viviamo questo Pellegrinaggio per innalzare questa bellezza e con Lei seminare questa Parola con l’alfabeto giusto, - (L’Immagine che custodisce da dieci anni Badiavecchia è perfettamente dentro questo linguaggio e siamo felici, per la prima volta, uniti a S. Ugo che ci ha donato l’icona dell’Annunciazione, di sottolineare questo decennio con lo sguardo giusto: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola" (Lc 1,38) ) - con l’alfabeto che ben ci propone Papa Francesco, non certo quello di discorsi affascinanti, in quanto tutti, e vanno anche di moda, ne sappiamo fare di più belli, ma quello di scelte e gesti concreti: avere nella bocca Papa Francesco e Don Tonino è facile, un’altra cosa è il coraggio di parlare come loro con una testimonianza viva e autentica senza “se” e senza “ma”. Questo Pellegrinaggio è sintonizzato in questo linguaggio concreto, dove tre Comunità, non dietro un tavolo di accordi, nè nell’omologazione di un sistema imposto, nè dietro indicazioni di poteri forti, ma nella libertà di mettere insieme mani, voci, colori, fiori, luci, diversi da condividere. L’autenticità è data dal fatto che siamo lì per la strada, mantenendo le nostre diversità, dove non c’è gerarchia ma comunione, dove non ci sono pulpiti e tribune, ma solo Maria sintonizzati nelle affermazioni della Parola di Pietro: “Pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo (1Pt 2,5).
Grati per questo dono a Maria va la nostra Lode, con Lei seminiamo la Parola con Gioia, con Amore, con Passione, solo per Gesù, lo voglio ancora sottolineare: per Gesù, per Gesù e soltanto Gesù, poichè senza di Lui non portiamo frutto: “Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. RIMANETE NEL MIO AMORE!!! (Gv 15, 5,9)” e lo voglio ancora sottolineare con forza, così come ho fatto per tutto questo Mese Mariano: Senza l'EUCARESTIA DOMENICALE NON PUOI DIRTI CRISTIANO!!! forse un buon credente ma cristiano no!!!
                                                                                                   
        Badiavecchia 6 Giugno 2018                                 P. Mario Salvatore Oliva

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